Riassunto analitico
La presente tesi di laurea magistrale affronta la tematica dell’introduzione nell’ordinamento giuridico italiano della Società a Responsabilità Limitata Semplificata introdotta dal Decreto n. 138 del 23 giugno 2012 e disciplinata dall’articolo 2463 bis del Codice civile. In particolare, l’argomentazione si sviluppa in tre capitoli; nel primo capitolo si analizzano innanzitutto le caratteristiche principali della Società a Responsabilità Limitata ai sensi dell’articolo 2463 del C.c. in cui la S.r.l.s. trova le proprie fondamenta sino ad illustrare i reali motivi sottostanti l’introduzione del seguente “sottotipo” societario e le agevolazioni economiche e procedurali ad esso connesse. Più precisamente, la S.r.l. semplificata prevede una costituzione sottostando alla redazione di un atto costitutivo secondo un modello standard tipizzato a fronte del quale non vi è il sostenimento di oneri notarili, inoltre, il capitale sociale può essere conferito in un minimo di un euro ed un massimo di 9.999 euro rendendo il seguente modello significativamente più economico ed accessibile. Infatti, la S.r.l. semplificata fu introdotta con il dichiarato obiettivo di favorire l’imprenditorialità giovanile rendendo tale costituzione accessibile soltanto a persone fisiche di età inferiore ai trentacinque anni. Tuttavia, i reali motivi sottostanti l’introduzione della S.r.l.s. sono strettamente riconducibili ad una concreta concorrenza tra ordinamenti giuridici e, di conseguenza, a seguito dell’introduzione di società a capitale esiguo in stati quali, per esempio, Gran Bretagna, Francia, Germania e Belgio il legislatore italiano ha ritenuto necessario estendere le novità che si stavano sviluppando negli ordinamenti giuridici stranieri anche in quello italiano, pena il rischio di svantaggiare le società italiane nella competizione a livello internazionale. Di rilevante importanza è, anche, la principale tematica affrontata nel secondo capitolo riguardante l’istituto del capitale sociale e come tale tipologia societaria sia idonea ad operare sul mercato in una situazione di effettiva sottocapitalizzazione materiale, la quale ha, al contempo, affievolito l’importanza delle funzioni tradizionalmente associate al capitale sociale quali funzione produttiva, di garanzia, organizzativa, informativa e meritocratica. La dotazione di un capitale sociale pressoché inesistente ha, di fatto, traslato il rischio di impresa in capo ai creditori sociali inducendo quest’ultimi a richiedere maggiori garanzie ai soci a tutela delle proprie pretese. Infine, avvalendosi dei dati estratti dalla Banca Dati Aida, nel seguente capitolo sono state elaborate anche alcune analisi con l’obiettivo di individuare se la caratteristica della sottocapitalizzazione sia strettamente collegata ad un incremento del livello di indebitamento in tali società e, di conseguenza, se un elevato livello di indebitamento conduca, nella maggior parte dei casi, ad un aumento delle probabilità di fallimento. Infine, il terzo capitolo si articola anch’esso su un’analisi condotta mediante l’elaborazione di dati estratti dalla Banca dati Aida con l’obiettivo di replicare, a distanza di un decennio, uno studio condotto dall’Associazione Sindacale dei notai della Lombardia nel 2013 volto ad individuare se il seguente sottotipo societario si presti per la costituzione di società fittizie e, quindi, inattive con finalità illecite concentrandosi sull’osservazione del numero di società senza personale dipendente, sull’ammontare di capitale sociale medio e sulla distribuzione territoriale delle stesse cercando di individuare, al tempo stesso, l’esistenza di un’evidente correlazione tra le seguenti caratteristiche.
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