Riassunto analitico
Questo lavoro si propone di trovare una connessione tra due discipline di studio della scuola primaria, la Geografia e l’Educazione fisica, e l’intercultura, identificata come esigenza imprescindibile della società attuale. Nel primo capitolo si analizza l’evoluzione del pensiero interculturale dal Novecento, secolo che ha segnato un profondo cambiamento culturale a causa della portata del fenomeno migratorio. Viene esaminato il concetto di cultura in tutte le sue molteplici forme, per arrivare a studiare l’educazione interculturale nelle sue caratteristiche, nei suoi obiettivi e nei suoi strumenti. Viene poi considerata l’educazione interculturale dal punto di vista scolastico, sia in riferimento alla normativa che la vede protagonista nell’insegnamento, sia dal punto di vista della realizzazione di percorsi didattici legati all’interazione con l’alterità. Nel secondo capitolo si approfondiscono la storia e la didattica della Geografia, evidenziandone caratteristiche e modelli. Viene ricostruita l’evoluzione della disciplina all’interno dei programmi scolastici fino alle Indicazioni Nazionali, dove le viene riconosciuta un’importanza centrale per l’acquisizione di diverse competenze come lo sviluppo del pensiero critico, la responsabilizzazione verso l’ambiente e le persone che lo abitano e, più in generale, per la formazione di cittadini consapevoli. Viene realizzato, infine, un affondo sulla didattica della Geografia analizzandone modalità di insegnamento, contenuti e strumenti utilizzati. Nel terzo capitolo si indaga la connessione esistente tra l’educazione geografica e il paesaggio che, usato come strumento per la pianificazione di attività didattiche legate al raggiungimento di obiettivi specifici interdisciplinari, è l’oggetto principale della prospettiva utilizzata dall’educazione al paesaggio. Esso viene analizzato in tutte le sue caratteristiche, studiandone le diverse tipologie ed esaminando funzioni pedagogiche e obiettivi che è in grado di soddisfare e raggiungere in ambito scolastico. L’educazione al paesaggio viene, inoltre, connessa ad altre educazioni e viene sviluppato un approfondimento relativo all’educazione interculturale per lo sviluppo sostenibile, un nuovo paradigma dell’educazione interculturale protagonista nella scuola. In ultimo vengono offerte alcune proposte per lo sviluppo di percorsi didattici relativi alla Geografia e finalizzati all’educazione interculturale. Nel quarto capitolo si analizza la connessione tra l’Educazione Fisica e l’educazione interculturale, esaminando dapprima il potenziale educativo dell’attività sportiva e, partendo da queste considerazioni, arrivando ad identificarla come uno strumento fondamentale per l’integrazione. Si conduce un’analisi relativa all’evoluzione della disciplina nelle scuole italiane, evidenziando l’importanza dell’attività motoria in fase evolutiva e proponendo alcuni percorsi didattici sia per la scuola dell’infanzia che per la scuola primaria. Nel quinto capitolo vengono esaminate tre proposte didattiche finalizzate all’interazione dell’educazione al paesaggio, dell’Educazione Fisica e dell’educazione interculturale. Si analizzano l’iniziativa “Siamo nati per camminare” e le due unità di apprendimento relative alle discipline sportive dell’orienteering e delle “mini” olimpiadi, evidenziandone obiettivi, metodologie, modalità di valutazione e attività. Si riflette, per concludere, sulla necessità di ripensare gli spazi educativi all’interno dei contesti scolastici, analizzando le principali caratteristiche dell’Outdoor Education, un approccio educativo basato sull’utilizzo dello spazio esterno come ambiente di apprendimento.
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