Riassunto analitico
INTRODUZIONE La fragilità è una sindrome che riflette uno stato di ridotta riserva fisiologica e maggior vulnerabilità a fattori di stress. Nei numerosi studi che hanno indagato questa sindrome è emerso come la fragilità è un predittore indipendente di outcome peggiori. A causa dell'invecchiamento e della natura sempre più complessa dei pazienti, la fragilità è diventata un tema prioritario nella medicina cardiovascolare. La sua valutazione è necessaria infatti per affinare le stime del rischio e guidare i pazienti verso piani di trattamento personalizzati che massimizzino la probabilità di un esito positivo della cura. In definitiva, la fragilità non deve essere vista come un motivo per rifiutare le cure, ma piuttosto come un mezzo per proporle in modo più personalizzato sul paziente.
SCOPO DELLA TESI Definire le caratteristiche del paziente fragile che accede all’ambulatorio di Cardiogeriatria del Nuovo Ospedale Civile di Baggiovara.
MATERIALI E METODI Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad anamnesi (dati anagrafici, anamnesi patologica remota e farmacologica, anamnesi fisiologica, anamnesi patologica prossima con particolare riferimento a sintomi e segni di scompenso cardiaco, patologia cardiaca aritmica e/o ischemica, patologia vascolare periferica), esame obiettivo, ECG, rilevazione di frequenza respiratoria, misurazione di pressione arteriosa e frequenza cardiaca in clinostatismo all’inizio dell’esame obiettivo, alla fine dell’esame obiettivo e al 1° e 3° minuto dopo il passaggio in ortostatismo. Infine sono stati sottoposti a prove per valutare la sarcopenia (hand grip strength destro e sinistro) e prove di performance fisica: chair standing, timed up and go e standing balance.
RISULTATI Dai dati raccolti è stato rilevato che i pazienti fragili hanno una più elevata prevalenza di ipertensione, patologia vascolare periferica, parkinson, demenza, depressione, diabete mellito II, ipertiroidismo, BPCO e insufficienza renale. È stato inoltre evidenziato che i pazienti fragili assumono un più alto numero di farmaci, in particolare: diuretici, anticoagulanti, ipoglicemizzanti orali, benzodiazepine, neurolettici, antidepressivi e lassativi. Si è anche evinto che il profilo del paziente fragile è quello di un paziente con tutti i sintomi dello scompenso cardiaco sinistro. Questi pazienti inoltre cadono più frequentemente e sono maggiormente sarcopenici. Infine, di tutte le variabili relative all’ECG che abbiamo rilevato, è risultata significativa solo quella del sovraccarico ventricolare sinistro.
DISCUSSIONE Il paziente fragile ha delle caratteristiche peculiari che non sono solo cardiologiche quindi è importante inserirlo in tutti i setting che si occupano di anziani, non solo in quello cardiogeriatrico.
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Abstract
INTRODUCTION
Fragility is a syndrome that reflects a state of reduced physiological reserve and greater vulnerability to stressors.
In the numerous studies that have investigated this syndrome has emerged as fragility is an independent predictor of worse outcomes.
Due to aging and the increasingly complex nature of patients, fragility has become a priority topic in cardiovascular medicine. Its assessment is necessary to refine risk estimates and guide patients towards personalised treatment plans that maximize the likelihood of a successful treatment outcome.
Ultimately, fragility should not be seen as a reason to refuse treatment, but rather as a means to propose it in a more personalized way on the patient.
PURPOSE OF THE THESIS
Define the characteristics of the fragile patient who accesses the surgery of Cardiogeriatrics of the New Civil Hospital of Baggiovara.
MATERIALS AND METHODS
All patients were subjected to medical history (medical history, remote pathological and pharmacological history, physiological history, near pathological history with particular reference to symptoms and signs of heart failure, arrhythmic heart disease and/or ischemic disease, peripheral vascular disease), objective examination, ECG, detection of respiratory rate, measurement of blood pressure and heart rate in clinostatism at the beginning of the objective examination, at the end of the objective examination and at the 1° e 3° minute after switching to orthostatism.
Finally, they underwent tests to evaluate sarcopenia (right and left hand grip strength) and physical performance tests: chair standing, timed up and go and standing balance.
RESULTS
From the collected data it was found that fragile patients have a higher prevalence of hypertension, peripheral vascular pathology, parkinson’s disease, dementia, depression, diabetes mellitus type II, hyperthyroidism, COPD and kidney failure.
It has also been shown that fragile patients take a higher number of drugs, in particular: diuretics, anticoagulants, oral hypoglycemics, benzodiazepines, neuroleptics, antidepressants and laxatives.
It has also been shown that the profile of the fragile patient is that of a patient with all the symptoms of left heart failure. These patients also fall more frequently and are more sarcopenic.
Finally, of all the ECG variables we detected, only the left ventricular overload was significant.
DEBATING
The fragile patient has some peculiar characteristics that are not only cardiological so it is important to include it in all the settings that deal with the elderly, not only in the cardiogeriatric one.
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