Riassunto analitico
Obiettivo: rivedere tutta la letteratura che indaga sulle implicazioni dell'aumento della dimensione verticale d'occlusione (DVO).
Metodo e materiali: Un’esauriente ricerca on-line è stata condotta tramite PubMed con l'ausilio di operatori booleani per combinare le seguenti parole chiave: "dimensione verticale occlusale"," spazio occlusale "," dimensione verticale a riposo "," posizione di riposo ", "Dimensione verticale alterata", "postura mandibolare", "articolazione temporo-mandibolare" e "Muscoli masticatori." Inoltre, la ricerca nella letteratura è stata implementata da una ricerca manuale attraverso riviste scientifiche italiane come ad esempio: Dental Cadmos, Il Dentista Moderno, I dossier, Odontoiatria - Rivista degli amici di Brugg, Rivista Italiana di Stomatologia, Rivista internazionale di Parodontologia e Odontoiatria Ricostruttiva, Quintessenze International, con articoli pubblicati dal 1990 fino al 2010.
Risultati: un totale 500 studi, sono stati inizialmente recuperati 63 , ma solo 24 hanno soddisfatto criteri di inclusione specificati per la revisione.
Conclusione: Considerando i limiti di questa revisione, la DVO terapeuticamente progettata non dovrebbe essere considerata un punto di riferimento immutabile ma piuttosto una dimensione dinamica all'interno di una zona di tolleranza fisiologica. In accordo con la letteratura e l'esperienza clinica degli autori che abbiamo citato in questa revisione, dovrebbe fondamentalmente essere considerato un parametro flessibile che può essere modificato per soddisfare gli obiettivi clinici stabiliti dall’odontoiatra e dal paziente. Per essere prevedibile e fornire un risultato a basso rischio, l'alterazione della DVO dovrebbe essere il minimo necessario per armonizzare l'estetica dentofacciale, fornire spazio per i restauri pianificati e migliorare le relazioni occlusali.
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