Riassunto analitico
Lo studio ha valutato gli effetti dell’utilizzo di una preparazione contraccettiva ormonale sulla secrezione ormonale, sulla pulsatilità spontanea ipofisaria dell’LH e sulla risposta delle cellule gonadotrope allo stimolo con GnRH. Oltre ai valori dosabili nel plasma, i picchi di LH spontanei e indotti sono stati misurati anche con la metodica delle ISR (Instantaneous Secretory Rate) con il programma DETECT. L’algoritmo di calcolo delle secrezioni istantanee (ISR) dimostra che l’attività secretoria ghiandolare, sia spontanea che indotta dal test al GnRH, è quantitativamente diversa rispetto a quanto si osserva sulle concentrazioni plasmatiche. I 12 soggetti partecipanti allo studio sono stati suddivisi in due gruppi da 6: un gruppo ha assunto la terapia contraccettiva (etinilestradiolo 0.02 mg + drospirenone 3 mg) nella formulazione 21 + 7 cp; all’altro gruppo non è stata somministrata nessuna terapia (controllo). Ciascun gruppo ha eseguito 2 prelievi in momenti differenti: per il primo gruppo tra il 5°-7° gg di sosta del contraccettivo e poi tra il 17° e 20° gg dell’assunzione; per il gruppo di controllo tra il 4°-6° gg del ciclo mestruale (fase follicolare) e poi tra il 17°-22° gg (fase luteale). Dallo studio è emerso che la frequenza e l’ampiezza dei picchi spontanei di LH durante la fase di sosta del contraccettivo sono sovrapponibili a quelle osservate durante la fase follicolare del ciclo mestruale. La risposta al test da stimolo con GnRH nelle pazienti in terapia contraccettiva è risultata essere simile sia in fase di assunzione che di sosta della pillola, anche con il calcolo delle ISR. Questi dati farebbero supporre che il drospirenone, pur essendo un progestinico, non induca effetti sulla sensibilità/espressione recettoriale al GnRH delle cellule gonadotrope, che invece presentano, grazie alla modulazione del progesterone in fase lueale, una aumenta ampiezza dei picchi di LH e anche una aumentata risposta allo stimolo con GnRH. Inoltre lo studio dimostra come la funzione ovarica di steroidogenesi sia androgenica che estrogenica, sia rapidamente recuperata durante l’intervallo dall’assunzione del contraccettivo, equiparandosi ai livelli osservati nella fase follicolare dei soggetti che non assumevano la contraccezione ormonale.
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