Riassunto analitico
Almeno il 50% delle donne emicraniche soffre di attacchi perimestruali. Gli attacchi emicranici correlati alle mestruazioni sono più gravi, duraturi e resistenti al trattamento rispetto agli attacchi non-mestruali. Tuttavia, per questo disturbo frequente e invalidante, ad oggi non esistono terapie specifiche. Inoltre, gravi attacchi emicranici correlati alle mestruazioni sono un fattore di rischio di trasformazione dell’emicrania episodica in una forma cronica. L’emicrania cronica è un disturbo associato a una pessima qualità di vita, che ha un impatto enorme in termini di sofferenza individuale e costi sociosanitari. Il calo premestruale degli estrogeni è ritenuto il fattore precipitante l’emicrania correlata alle mestruazioni (ICHD-3beta), tuttavia, i meccanismi che mediano questo effetto non sono noti. A tal proposito, l’analisi del proteoma sierico potrebbe aiutare ad approfondire la patogenesi dell’emicrania correlata alle mestruazioni, nonché individuare potenziali biomarcatori e/o bersagli terapeutici. Pertanto, l’obiettivo principale di questo studio pilota era quello di caratterizzare e confrontare il profilo proteomico sierico in tre diversi gruppi: - Gruppo 1: composto da 15 donne con diagnosi di emicrania correlata alle mestruazioni (ECM) di età compresa tra i 18 ed i 45 anni, che non assumessero contraccettivi ormonali; - Gruppo 2: composto da 15 donne in menopausa, con diagnosi di emicrania senz’aura (EM) di età non superiore ai 65 anni, che non assumessero terapia ormonale sostitutiva; - Gruppo 3: formato da 14 donne non cefalalgiche come gruppo di controllo (C), di età compresa tra i 18 e i 45 anni, che non assumessero contraccettivi ormonali. Per ogni donna coinvolta nello studio è stato raccolto un campione di sangue a digiuno ed è stata compilata una scheda con i dati anagrafici, la storia clinica e dell’emicrania. L’analisi proteomica è stata eseguita su campioni di siero pretrattati con un mix di inibitori delle proteasi per preservare le proteine. Successivamente, i campioni sono stati uniti in 5 diversi pool per ogni gruppo, ognuno dei quali è stato poi depletato delle proteine sieriche più abbondanti (albumina e IgG) mediante un apposito kit. Le proteine totali presenti in ogni pool sono state dosate con la metodica spettrofotometrica di Bradford e separate mediante elettroforesi, sia mono-dimensionale (SDS-PAGE) che bi-dimensionale (2-DE). Le immagini dei gel sono state acquisite con un densitometro calibrato e analizzate con uno specifico software per l’analisi d’immagine, che ha permesso di rilevare spot differenzialmente espressi nei diversi gruppi, ovvero sia spot up-regolati che down-regolati. Gli spot di interesse sono stati quindi tagliati dai gel e le proteine estratte da ognuno di essi sono state identificate mediante spettrometria di massa ESI-Q-ToF e Orbitrap. Il profilo proteico sierico delle donne emicraniche è risultato paragonabile a quello evidenziato in altre malattie neurologiche caratterizzate da danno cellulare con aumento dello stress ossidativo, infiammazione e lipoperossidazione. Ulteriori studi sono comunque necessari per approfondire questi dati preliminari, i quali, una volta confermati, potrebbero costituire un valido strumento per la messa a punto di innovativi test diagnostici e aprire la strada a nuove frontiere terapeutiche.
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