Riassunto analitico
La maggior parte dei pazienti con arresto cardiaco che vengono rianimati con successo presentano come esito una compromissione neurologica con alterazioni dello stato di coscienza, dallo stato vegetativo alla morte cerebrale. L’individuazione, già in fase precoce, di pazienti con prognosi sicuramente sfavorevole è importante ai fini delle decisioni terapeutiche ed al fine di una comunicazione ai familiari circa le prospettive dell’evoluzione clinica. In questo studio si indaga l'accuratezza dei predittori di prognosi neurologica nell'arresto cardiaco. Tali predittori comprendono dati clinici, laboratoristici, neurofisiologici e neuroradiologici. Questi ultimi sono stati oggetto di diversi lavori in cui si è cercato di capire quanto le tecniche di imaging possano aggiungere in termini di valore prognostico ai dati clinici, laboratoristici e neurofisiologici, già abbondantemente utilizzati nella pratica clinica. In questa analisi preliminare è stato riscontrato un alto valore predittivo di prognosi infausta per potenziali evocati somato-sensoriali e TC encefalo in fase precoce. Inoltre, un elevato valore predittivo di prognosi favorevole è stato rilevato per l’esame EEG, in quei pazienti che presentavano pattern di tipo “non maligno”.
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