Riassunto analitico
Background L’epatocarcinoma (HCC) è la più comune neoplasia primitive del fegato. Nel mondo l’HCC è il quinto tumore più frequente negli uomini e il settimo nelle donne, la sua incidenza è marcatamente aumentata negli ultimi anni, con oltre mezzo milione di nuovi casi ogni anno. Anche il tasso di mortalità è alto: in Italia infatti la sopravvivenza a 5 anni è del 20%. Quasi il 90% dei casi di HCC si sviluppa su patologia epatica cronica, la cui eziologia è per lo più dovuta a infezioni dai virus dell’epatite B (HBV) dell’epatite C (HCV), all’abuso di alcol, alla non-alcoholic fatty liver disease (NAFLD) e alla non-alcoholic steato-hepatitis (NASH). L’incidenza dell’epatocarcinoma varia molto tra le diverse regioni geografiche, riflettendo la variabilità dell’esposizione ai suddetti fattori di rischio, in particolare quelli virali, così anche l’età media di diagnosi. Data l’importanza epidemiologica di tale neoplasia, è molto importante avere a disposizione degli scores prognostici che possano inquadrare il paziente in termini di sopravvivenza e quindi indirizzare la terapia. Attualmente gli scores più utilizzati sono: • BCLC (Barcelona Clinic Liver Cancer) • CHILD-PUGH • MELD (Mayo End stage Liver Disease) • CLIP • ALBI (Albumina-Bilirubina) • HKLC (Hong Kong Liver Cancer) • TNM (Tumor, Nodes, Metastasis) • ITA.LI.CA (Italian Liver Cancer) • MESIAH (Model to Estimate Survival In Ambulatory HCC) Scopo dello studio: Questo studio ha lo scopo di confrontare gli scores già usati in clinica con uno score basato sulla firma trascrittomica, per capire quale fosse in grado di predire la sopravvivenza in modo migliore. La firma trascrittomica è un insieme di 5 geni che, a differenza degli score già in uso, è in grado di fornire indicazioni più dinamiche rispetto ai precedenti, che invece hanno la caratteristica di fotografare lo stadio di malattia in un determinato momento. Gli scores attualmente in uso, infatti, non tengono conto della eterogeneità della neoplasia e dei suoi sviluppi nel tempo, come la crescita durante il follow-up. Le variabili biologiche di cui tiene conto la firma trascrittomica invece sono quelle che maggiormente impattano sulla crescita del tumore, sulla responsività ai trattamenti e sulla sopravvivenza. Materiali e metodi: Il campione è costituito da 237 pazienti con diagnosi di HCC, la maggior parte dei quali erano già seguiti dall’unità operativa di gastroenterologia di Modena perché presentanti una patologia cirrotica di base. La diagnosi è avvenuta tramite riscontro di noduli all’ecografia, poi confermata dalla tomografia computerizzata, dalla risonanza magnetica oppure dalla biopsia del nodulo. Dei pazienti sono state raccolte le caratteristiche del tumore al momento della diagnosi, quali numero di noduli, diametro di questi, eventuale invasione vascolare e trombosi della vena porta, ma anche caratteristiche cliniche, come età, performance status, eventuale presenza di ascite, ipertensione portale ed encefalopatia epatica. Sono stati infine raccolti dati laboratoristici come bilirubina, albumina, creatinina ed alfa-feto proteina. Tutti i dati raccolti sono poi serviti per calcolare gli scores di cui sopra.
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