Riassunto analitico
Introduzione: L'encefalopatia ipossico-ischemica moderata-severa rappresenta una delle maggiori cause di danno neuronale acuto alla nascita, con una incidenza di 2-3 casi/1000 nati a termine. L’EII si definisce come un disordine eterogeneo caratterizzato da alterazione dello stato mentale, ipotonia, crisi convulsive, anomalie nell’alimentazione e nella respirazione. La causa più comune di encefalopatia neonatale è l’ipossi-ischemia, per cui il trattamento ipotermico prolungato per 72 ore, in grado di ridurre i casi di morte e disabilità, rappresenta il gold standard. Obiettivo:Lo studio si propone di elaborare un nuovo Score di valutazione quali-quantitativa del tracciato elettroencefalografico ottenuto analizzando le modificazioni dei tracciati EEG che avvengono nelle prime giornate di vita dei neonati asfittici. L’obiettivo è quello di individuare i parametri aventi maggior valore prognostico in termine di outcome neuro-comportamentale a 24mesi Metodi: Lo studio ha previsto l’arruolamento di 45 neonati. Sono stati valutati i tracciati EEG nei diversi time point (6h,12h, 24h, 48h, 72h, 78h, 7gg) e per ciascuno di questi sono stati assegnati i punteggi da 0 a 2 punti per i diversi 7 parametri dello Score (Durata della bouffée, Ampiezza della bouffée, Morfologia della bouffée, Aspetti maturativi, Durata degli IBI, Stati del ciclo sonno-veglia, Convulsioni). In particolare, sono stati valutati 4 diversi indicatori: score totale ≤8 nelle prime 6h, score totale ≤8 nelle prime 12h, presenza di convulsioni (Si/No nella storia totale del bambino) e presenza di aspetti maturativi ben riconoscibili nelle prime 24h di vita. L’outcome neuropsicomotorio è stato valutato all’età di 24 mesi, utilizzando il protocollo in uso presso l’ambulatorio di follow-up neurologico. Esso comprende l’esecuzione dell’esame neurologico standardizzato di Amiel-Tison e la somministrazione delle Scale di Sviluppo Mentale di Griffiths e calcolo del Quoziente di Sviluppo (DQ). Risultati: Dei 45 bambini arruolati, 33 (73.3%) hanno raggiunto un outcome a 24 mesi nella norma e 12 (26.7%) non nella norma. Rispetto all'indicatore A, 31 neonati su 44 hanno il fattore di rischio. Dei 31 con il fattore di rischio, 10 (32.3%) hanno evidenziato problemi a 24 mesi. Dei 13 senza il fattore di rischio, 2 (15.4%) hanno evidenziato problemi a 24 mesi. Rischio relativo = 2.01. Rispetto all'indicatore B, 24 neonati su 45 hanno il fattore di rischio. Dei 24 con il fattore di rischio, 8 (33.3%) hanno evidenziato problemi a 24 mesi. Dei 17 senza il fattore di rischio, 2 (11.8%) hanno evidenziato problemi a 24 mesi. Rischio relativo = 2.83. Rispetto all'indicatore C, 17 neonati su 45 hanno il fattore di rischio. Dei 17 con il fattore di rischio, 6 (35.3%) ha evidenziato problemi a 24 mesi. Dei 28 senza il fattore di rischio, 6 (21.4%) hanno evidenziato problemi a 24 mesi. Rischio relativo = 1.65. Rispetto all'indicatore D, 10 neonati su 45 hanno il fattore protettivo. Dei 10 con il fattore protettivo, 0 (0.0%) hanno evidenziato problemi a 24 mesi. Dei 35 senza il fattore protettivo, 12 (34.3%%) hanno evidenziato problemi a 24 mesi. Conclusioni: Mediante la somma dei punteggi attribuiti a ciascuno dei sette item presi in considerazione è possibile definire il grado di gravità della condizione patologica. Abbiamo potuto individuare come probabili fattori di rischio gli indicatori A e B ovvero il raggiungimento di un punteggio totale dello score ≤8 rispettivamente nelle prime 6h e 12h. La presenza di eventi convulsivi nella prima settimana sembra costituire un fattore di rischio mentre la maturazione di DLA e FST cosituirebbero al contrario un fattore protettivo nello sviluppo di outcome negativo a 24m.
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