Riassunto analitico
Background: La fibrillazione atriale è l’aritmia più comune che si può riscontrare durante la pratica clinica. I pazienti che ne sono affetti presentano un rischio maggiore di mortalità e morbilità: scompensi cardiaci, eventi cardioembolici e conseguenti ospedalizzazioni sono eventi strettamente connessi con questa patologia. Sia l’incidenza che la prevalenza della fibrillazione atriale aumentano con l’aumentare dell’età; queste caratteristiche rendono l’ambulatorio di Cardiogeriatria un luogo adatto a raccogliere dati di pazienti anziani per studiare questa condizione. Un individuo ha circa il 25% di probabilità di sviluppare una fibrillazione atriale nel corso della sua vita: non ci sono così tante altre patologie con una così alta incidenza nell’uomo. Questi elementi possono suggerire quanto possa essere importante uno studio approfondito di questa condizione clinica.
Scopo: Lo scopo dello studio è quello di descrivere alcune caratteristiche che abbiamo trovato fortemente associate nei pazienti anziani con una fibrillazione atriale, al fine di trovare alcune soluzioni per prevenirne la disabilità associata e le sue conseguenze.
Materiali e Metodi: Abbiamo raccolto ed analizzato dati provenienti da 1434 pazienti consecutivamente arruolati presso l’ambulatorio di Cardiogeriatria del Centro di Valutazione e Ricerca Gerontologica dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Sono stati esclusi dallo studio 10 pazienti per dati incompleti. La fibrillazione atriale è stata riscontrata in 391 pazienti, con un’età media di 78,41±7,11.
Risultati: Esistono diversi studi in letteratura che descrivono associazioni significative connesse con la fibrillazione atriale. Abbiamo condotto delle analisi che confermano alcune di queste condizioni, come ad esempio l’ipertensione, l’ipertiroidismo, l’ictus e la demenza. Abbiamo anche trovato che i pazienti con fibrillazione atriale tendono a presentare maggiormente uno stato depressivo ed un uso concomitante di farmaci associati. Più un paziente rimane a lungo con una condizione di fibrillazione atriale, più è difficile che essa termini spontaneamente e/o che avvenga una riconversione ad un ritmo sinusale; tuttavia i dati in letteratura suggeriscono che agire sul controllo del ritmo piuttosto che sul controllo dell’aritmia mostri risultati analoghi in termini di rischio cardio-embolico (e conseguentemente di morbilità e mortalità). Non è ancora stato studiato un sistema di screening per la fibrillazione atriale, ma considerando che l’incidenza di questa condizione aumenta esponenzialmente con l’aumentare dell’età, potrebbe essere considerata opportuna l’esecuzione sistematica di un ECG a tutti i pazienti anziani, specialmente se sintomatici, durante una visita di valutazione geriatrica.
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Abstract
Background: Atrial fibrillation (AF) is the most common sustained cardiac arrhythmia we can meet in clinical practice. Patients are at increased risk for death and morbidity: heart failure, hospitalization, and thromboembolic events are conditions strictly linked with this pathology. The incidence of AF, like the prevalence, increases with advancing age; this makes a cardiogeriatric ambulatory a perfect place to collect data from patients in order to study this condition. The estimated lifetime risk to develop AF is around 1 in 4: there are not many pathologies in the human being with a so high probability of developing them. This element underlines the importance of a deep examination of this clinical condition.
Purpose of the study: The purpose of the study is a description of several features we found strictly associated with elderly atrial fibrillation patients, with the aim to identify frailty characters and prevention strategies in order to find solutions to avoid disability and its consequences.
Materials and Methods: We collected and analysed data from 1434 patients visited at the cardiogeriatric ambulatory of “Evaluation Centre and Gerontology Research” of the University of Modena and Reggio Emilia. 10 patients were excluded owing to missing information. AF was founded in 391 of them with an average age of 78,41±7,11.
Results: There are many studies in the literature about disease associations connected with AF: we conducted an analysis which confirmed many of related known conditions, such as artery hypertension, hyperthyroidism, ictus and dementia. We found also a significant association between depression and antidepressant drugs. We also analysed the different use of drugs in this kind of patients suggesting different strategies to manage AF. The longer a patient has been in continuous AF, the less likely it is to terminate spontaneously, and harder it is to restore and maintain sinus rhythm, but data suggest that rhythm and rate control strategies are associated with similar rates of mortality and serious morbidity, such as embolic risk. The issues of how or whether to screen for AF have not been well studied, but considering that the incidence of AF rides sharply with advancing age, it could be useful to perform an ECG to all elderly patients, especially in symptomatic one, during a geriatric assessment.
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