Riassunto analitico
Contesto: La valutazione psichiatrica, assieme ad altre valutazioni specialistiche, rappresenta una fase importante dell’iter che determina l’inserimento in lista trapianti. Obiettivo primario di tale valutazione è porre un giudizio di idoneità al trapianto; inoltre lo psichiatra rientra in un’équipe multidisciplinare all’interno della quale gestisce eventuali problemi psico-socio-assistenziali al fine di favorire una prognosi ottimale all’iter trapiantologico. Scopo del lavoro: Individuare caratteristiche che correlino con la complessità bio-psico-sociale del paziente candidato a trapianto di fegato, da utilizzare successivamente per anticipare le problematiche gestionali nella clinica. Materiali e metodi: Studio caso-controllo su pazienti del Servizio di Consulenza Psichiatrica e Psicosomatica (SCPP) del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Modena. Tra i casi rientrano i pazienti per cui è stata richiesta una valutazione pre-Olt a cui è stata somministrata una batteria di test psicometrici standardizzati (IM-SA, EuroQol, HADS, CAGE e AUDIT-C). I controlli sono stati invece individuati tra i pazienti per cui sono state effettuate consulenze psichiatriche “generiche” del SCPP e sono stati valutati retrospettivamente con lo strumento INTERMED. Di entrambi i gruppi sono stati raccolti anche i dati socio-demografici e clinici. Sui dati così ottenuti sono state applicate regressioni logistiche semplici e multiple utilizzando il software dedicato Gretl. Risultati: Nel presente studio sono stati arruolati 136 pazienti, 68 casi e 68 controlli. Delle variabili bio-psico-sociali analizzate, cinque sono risultate essere statisticamente significative nel gruppo dei casi piuttosto che nei controlli. La maggior probabilità di avere residenza fuori regione (OR=0.022 ; p-value<0.01 ; 95% CI=0.001-0.33 ), la maggior probabilità di avere una storia di abuso di alcol e sostanze (OR=454.72; p-value<0.01; 95%CI=24.5-8440.87), aver effettuato un maggior numero incontri congiunti con il caregiver (OR=0.06; p-value<0.01; 95%CI=0.01-0.41), avere valori medi di IMSA biologico superiori (OR=0.53; p-value<0.01; 95%CI=0.36-0.80) e valori di IMSA assistenziale superiori (OR=0.42; p-value=0.02; 95%IC=0.21-0.87). Nei controlli invece sono risultati statisticamente significativi la maggior frequenza nel ricevere diagnosi psichiatrica alla valutazione (OR=0.05; p-value<0.01; 95%CI=0.01-0.35), un maggior numero di terapie prescritte alla valutazione (OR=0.04; p-value<0.01; 95%CI=0.004-0.32), un valore di INTERMED presente maggiore (OR= 1.45; p-value0.05; 95%CI=1.00-2.1) e un valore di INTERMED futuro maggiore (OR=2.67; p-value<0.01; 95%CI=1.44-4.96). Conclusioni: I pazienti pre-Olt risultano diversi dalla media dei pazienti valutati dal SCPP. Questo viene confermato non solo dalle variabili socio-demografiche e cliniche ma anche dagli esiti ai test psicometrici. In particolare, tramite lo strumento INTERMED, si è evidenziata una complessità tendenzialmente maggiore dei pazienti pre-OLT per quanto riguarda le dimensioni “assistenziale” e “biologica”, mentre i pazienti non pre-OLT sono genericamente più complessi nelle dimensioni temporali presente e futura (prognosi di vulnerabilità). I dati supportano l’impostazione multidisciplinare necessaria per la presa in carico dei pazienti candidati a trapianto d’organo e suggeriscono la necessità di ulteriori approfondimenti di ricerca.
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