Riassunto analitico
Background Il dolore cronico è un dolore che persiste o recidiva per un periodo superiore ai tre mesi. Le cause comprendono malattie croniche, lesioni nervose e/o disturbi associati ad un dolore primario, come la fibromialgia e le cefalee. Tra le patologie associate ad un dolore cronico, la Medication Overuse Headache (MOH) è un disordine relativamente frequente ed altamente disabilitante, la cui causa è attualmente individuata nell’assunzione di elevate quantità di farmaci analgesici, triptani o “mixture” (farmaci di combinazione, contenenti nella maggior parte di casi indometacina e paracetamolo e/o caffeina) per l’attacco acuto di cefalea. Negli ultimi anni, alcuni studi di proteomica hanno identificato diversi biomarcatori associati a questa patologia, potenzialmente candidati al dolore cronico e/o alla nefrotossicità indotta dall’abuso di farmaci analgesici. L’obiettivo dello studio è di ampliare i risultati delle precedenti ricerche, esplorando la relazione tra i parametri di laboratorio e l’allodinia cutanea con le concentrazioni sieriche di postaglandina D2 sintasi (L-PGDS) e di Vitamin D binding protein (VDBP), in pazienti con MOH. La prostaglandina D2 è il più abbondante prostanoide prodotto nel sistema nervoso centrale dei mammiferi, ed è implicata in diverse funzioni, tra cui il sonno, la regolazione della temperatura corporea e il dolore. La VDBP è una proteina multifunzionale, la cui funzione principale è quella di trasportare la maggior parte della Vitamina D presente nel sangue. Metodi Sono stati arruolati 69 pazienti con diagnosi di MOH e 42 volontari sani. Per ogni soggetto, è stata svolto il test di allodinia cutanea con i filamenti di Von Frey. Filamenti di diverso peso sono stati applicati sequenzialmente su zone della cute innevate dalle tre branche del trigemino (oftalmica, mascellare e mandibolare). Ogni filamento è stato applicato su cute integra per tre volte, ciascuno per un tempo pari a due secondi, il più piccolo valore in grado di indurre dolore in almeno due prove su tre è stato considerato come soglia dolorifica per quella precisa area cutanea. In più, sono stati raccolti dati clinici, campioni di sangue e di urine e sono stati compilati alcuni questionari, lo Zung Self-Rating Depression Scale (ZUNG-D) e il Leeds Dependence Questionnaire (LDQ). Le concentrazioni sieriche di L-PGDS e VDBP sono state quantificate tramite il test ELISA. Risultati I pazienti ed i volontari sani arruolati nello studio hanno completato con successo le procedure sperimentali. La soglia del dolore cutaneo al volto rilevata nei pazienti con MOH era più bassa rispetto a quella rilevata nei volontari sani. Il tipo di farmaco analgesico abusato (triptani, FANS o mixtures) non è risultato associato ai valori di allodinia cutanea. Le concentrazioni sieriche di L-PGDS e VDBP erano significativamente differenti nei pazienti rispetto ai volontari sani; tuttavia, non sono state riscontrate correlazioni evidenti con alcun parametro clinico e/o di laboratorio. Nei pazienti con MOH, si è evidenziata una correlazione positiva tra la concentrazione sierica di L-PGDS e l’età, nonché con i valori ematici di creatinina, urea, potassio e acido urico. Il valore sierico di VDBP, invece, non è stato correlabile con alcun parametro. Conclusioni I precedenti risultati riguardanti alterazioni proteomiche urinarie riscontrate in pazienti con MOH sono state confermate sul serio, dove la concentrazione di L-PGDS e VDBP è risultata significativamente diversa rispetto ai volontari sani. Lo studio proteomico e la determinazione sierica di queste proteine rappresenta un nuovo approccio promettente per approfondire le nostre conoscenze sulla MOH e sui potenziali rischi associati all’abuso di farmaci analgesici.
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