Riassunto analitico
Introduzione: Nelle ultime due decadi, i progressi nell’assistenza neonatale hanno drasticamente ridotto il tasso di mortalità dei nati prematuri, contribuendo a concentrare l’attenzione clinica sugli outcome accrescitivi e sullo sviluppo neurocomportamentale dei bambini sopravvissuti. Numerosi studi hanno mostrato come una crescita postnatale inadeguata e la malnutrizione in un periodo vulnerabile per lo sviluppo cerebrale influenzino negativamente gli outcome neuroevolutivi a lungo termine. Deficit protratti negli apporti nutrizionali precoci possono inoltre comportare l’insorgenza di una condizione di ritardo dell’accrescimento extrauterino nota come EUGR (Extra Uterine Growth Restriction), che rappresenta la più frequente comorbidità tra i nati con peso molto basso (VLBW). Obiettivo: Il presente studio è volto ad indagare se sussista una correlazione fra la modificazione dei parametri auxologici durante il ricovero con l’outcome neuroevolutivo a 24 mesi di età corretta, tramite l’utilizzo delle Scale di Sviluppo di Griffiths. Sulla stessa coorte di bambini, inoltre, si è valutata la motilità spontanea neonatale attraverso il metodo dei General Movements (GMs). Un ulteriore obiettivo dello studio è quello di analizzare gli apporti nutrizionali durante i primi giorni di vita esaminandone un’eventuale correlazione con la condizione di EUGR. Metodi: Sono stati selezionati neonati con peso inferiore a 1500 g (VLBW) e/o con EG inferiore o uguale a 30 settimane, nati presso la Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Modena tra gennaio 2005 e dicembre 2015, raccogliendo per ognuno informazioni retrospettive circa i dati anamnestici e antropometrici alla nascita ed alla dimissione, il decorso clinico e le complicanze insorte durante la degenza, gli apporti proteici, lipidici e glucidici parenterali. Sono stati inoltre raccolti i punteggi ottenuti a 24 mesi di follow-up tramite le Griffiths Mental Developmental Scales ed i Writhing e Fidgety Movements nelle prime settimane di vita extrauterina. Risultati: Sono stati inclusi nello studio 547 neonati (255M, 292F, età gestazionale media 29,35±2,56). Dall’analisi dei dati è emersa una differenza estremamente significativa fra i percentili di peso, lunghezza e circonferenza cranica alla nascita e gli stessi parametri antropometrici alla dimissione, con un’inversione di tendenza nel rapporto AGA-SGA sia per il peso (alla nascita 72,6% AGA e 21,7% SGA, al termine della degenza 36,2% AGA e 63% SGA) sia per la lunghezza (66,1% AGA e 27,7% SGA contro 33,7% AGA e 65,8% SGA dopo il ricovero). Mentre non sussiste una correlazione statisticamente significativa fra Fidgety Movements e lunghezza e circonferenza cranica alla nascita, questa correlazione emerge per entrambi i parametri auxologici al termine del ricovero (con, rispettivamente, p = 0,042 e p < 0,001). I Fidgety Movements sono risultati linearmente correlati anche con l’outcome locomotorio a 24 mesi di età corretta misurato dalla scala A di Griffiths (p = 0,001). L’analisi ha infine evidenziato una differenza statisticamente significativa fra lo sviluppo della condizione di SGA per peso (p = 0,038) e lunghezza (p = 0,010) al termine del ricovero e l’outcome locomotorio, non riscontrando, per contro, una relazione analoga nei bambini nati SGA per peso. Conclusioni: La restrizione di crescita che si manifesta durante il corso della degenza è un parametro predittivo di peggiore outcome locomotorio a 24 mesi di età corretta. Nella coorte in studio lo sviluppo della condizione di EUGR rappresenta infatti un parametro più indicativo di outcome motorio scadente anche rispetto alla nascita SGA, ovvero con parametri antropometrici inferiori al 10° percentile.
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