Riassunto analitico
I matrimoni precoci e forzati rappresentano un fenomeno di natura globale che si concretizza in una grave violazione dei diritti umani che colpisce in prevalenza bambine e ragazze, ossia fanciulle che non hanno ancora raggiunto la maggiore età ovvero l'età minima legale per poter esprimere il consenso al matrimonio. L'elemento del consenso è essenziale per poter accertare la liceità di un connubio che coinvolga giovani spose, in quanto soltanto il libero e pieno consenso è segno di manifestazione di una libera espressione di volontà sia interiore che esteriore. Coercizione, violenza fisica e verbale, pressione psicologica, molestie, timore di ripercussioni e raggiri sono soltanto alcuni degli espedienti che genitori e famigliari utilizzano per imporre il matrimonio e opprimere la libertà di scelta delle giovani vittime. È espressione di una forma di violenza di genere, essendo una violenza che si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi e nel desiderio di controllo e supremazia del genere maschile su quello femminile, nonché di una nuova forma di schiavitù, trattandosi di un’istituzione in cui in dietro un compenso, in denaro o in natura, una giovane viene ceduta dalla famiglia di origine ad un marito che riterrà di poter esercitare la sua totale signoria sulla moglie, senza che quest’ultima abbia la possibilità di ribellarsi o di sottrarsi a tali decisioni. Si tratta di una pratica radicata nel tempo e nelle tradizioni di molti popoli, che trova nella povertà, nella guerra, nelle malattie sessualmente trasmissibili, nella carenza di alternative, soltanto alcune delle ragioni che riscontriamo alla base del fenomeno. Le ripercussioni sulla salute fisica, emotiva e relazionale delle spose bambine sono talmente preoccupanti da richiedere la garanzia di una protezione integrale e multiforme ai loro diritti, la quale viene assicurata e salvaguardata anzitutto da molteplici strumenti internazionali posti a tutela dei diritti dei minori, nonché da organizzazioni internazionali e normative nazionali. I matrimoni precoci e forzati illustrano una realtà spesso trascurata in cui sono in gioco valori fondamentali, diritti inviolabili e discriminazioni intollerabili, una realtà in cui non è possibile quantificare l'effettiva estensione di simili violazioni, ma di portata tale da suscitare una reazione sempre più incisiva a condanna di questa barbarie. Notevoli sono stati gli sforzi compiuti da numerosi Stati che hanno aderito alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (2011), molti dei quali hanno trovato attuazione a livello normativo attraverso l’introduzione di nuovi crimini contro i matrimoni precoci e forzati. Un importante contributo potrà provenire anche dall’opera della Corte Penale Internazionale attraverso il riconoscimento dei matrimoni forzati come crimini contro l’umanità, soprattutto in quei contesti politici caratterizzati da guerre civili, colpi di Stato e ribellioni militari, in cui sempre più frequentemente le giovani vittime sono utilizzate come merce di scambio per assicurare la protezione delle famiglie e la procreazione di nuove generazioni di combattenti. Per combattere il fenomeno nella sua complessità è comunque necessario adottare strategie diversificate, che includano strumenti di informazione e di educazione dei minori, strumenti di protezione a favore delle vittime e di repressione degli autori, nonché una maggiore consapevolezza dei diritti assicurati ad ogni fanciullo. Soltanto quando ad ogni bambina sarà concesso di essere e vivere come una bambina un notevole progresso potrà dirsi raggiunto.
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