Riassunto analitico
Il presente elaborato di tesi nasce dal desiderio di approfondire il tema della proprietà intellettuale in Cina e in Italia. Nella prima parte del mio elaborato ho deciso di trattare brevemente diverse questioni relative al quadro giuridico della materia, tra cui la definizione di marchio come caratteristica di un'azienda, l'identificazione delle sue principali funzioni e tipologie e i riferimenti normativi che definiscono gli standard normativi, facendo riferimento nello specifico alla procedura di registrazione nazionale, comunitaria e internazionale del marchio d’impresa. Il contesto competitivo in cui si confrontano le imprese è caratterizzato dal sempre più diffuso fenomeno della riproduzione non autorizzata di segni distintivi aziendali altrui: la c.d. Contraffazione del marchio. Quest’ultima ha raggiunto dimensioni inimmaginabili con la globalizzazione, mettendo a rischio in primo luogo la sicurezza dei consumatori, ma anche visionabile come un illecito grave, capace di creare una lesione alla radice del rapporto tra il consumatore di un prodotto o di un servizio e l'impresa che conseguentemente li offre sul mercato. L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dai prodotti contraffatti all’estero. La pirateria agricola internazionale comporta l'uso scorretto di parole, colori e immagini legate all'Italia su prodotti contraffatti che non hanno nulla a che fare con il contesto nazionale italiano. Ha causato gravi danni economici e di immagine, permettendo al fenomeno del falso “Made in Italy” di imporsi sulla scena internazionale, privando i prodotti genuini di una “fetta” di mercato. È il caso della Cina, dove i falsi italiani spesso arrivano prima degli originali e rischiano di compromettere la crescita di questi ultimi. Nel 2008 la Coldiretti ha commentato la sentenza della Corte Suprema di Pechino sul caso Ferrero-Montresor, analizzato nell’ultimo capitolo di questo elaborato, rilevando che l’86% degli oltre 250 milioni di beni contraffatti sequestrati nei confini europei sono stati fabbricati proprio in Cina. Per quanto riguarda il tema dei marchi, questo studio vuole approfondire la tematica dei c.d. marchi notori, analizzati sia a livello nazionale che all’interno del contesto cinese, utilizzando l'esempio del caso Ferrero-Montresor. Nello specifico, l'azienda cinese Montresor produce e vende Tresor Dorè, una pralina di cioccolato molto simile al cioccolatino italiano noto come “Ferrero Rocher”. Nel 2008, l'azienda dolciaria Ferrero S.p.a. è riuscita a vincere una causa contro l’azienda cinese accusata di contraffazione. Grazie a questa sentenza, la quale ha ordinato ad un'azienda cinese di cessare la produzione di cioccolato in cambio di un simbolico risarcimento economico, il “Tresor Dorè” non potrà più indurre in errore i consumatori amanti del rinomato “Ferrero Rocher”.
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