Riassunto analitico
Il seguente lavoro di tesi è stato realizzato durante l’attività di tirocinio curricolare in azienda presso lo stabilimento CNH Industrial di Modena (MO), lavorando a stretto contatto con il leader del pilastro tecnico Early Equipment Management della World Class Manufacturing (WCM). In questo lavoro di tesi è mostrato come l’applicazione dei principali strumenti del pilastro tecnico WCM Early Equipment Management possa portare ad una ottimizzazione di tutte le attività necessarie alla progettazione e realizzazione della nuova linea mozzi fusi. Questo lavoro di tesi è nato, dunque, con lo scopo di implementare le attività di produzione snella all'interno dello stabilimento e garantire la corretta implementazione dei principali indicatori di processo. La presente tesi è strutturata nel seguente modo: Nel primo Capitolo verrà spiegata la metodologia WCM, dalla sua nascita fino alla trattazione dei concetti su cui si fonda. Successivamente sono descritti i dieci pilastri tecnici e i dieci pilastri manageriali che stanno alla base della metodologia World Class Manufacturing. Nel secondo Capitolo è svolto un approfondimento del pilastro tecnico Early Equipment Management e dei 7 step che lo compongono, dal momento che il lavoro di tesi è incentrato sull’applicazione di tale pilastro nella nuova realizzazione all’interno dell’azienda. Nel terzo Capitolo è descritta l’azienda CNH Industrial, con approfondimento sullo stabilimento di Modena e i prodotti che vengono qui lavorati ed assemblati, poiché rappresenta il plant in cui è stato eseguito il lavoro di tesi. Nel quarto Capitolo è riportato il caso di studio svolto durante i mesi di tirocinio trascorsi nel plant di Modena. In quest’ultimo Capitolo, verranno descritti tutti gli step del progetto seguendo l’approccio teorico descritto in precedenza nel secondo Capitolo. Infine, verranno esposti i benefici derivanti dal lavoro di tesi e gli sviluppi futuri. L’obiettivo del lavoro di tesi è dunque quello di andare a progettare e installare la nuova linea mozzi fusi, secondo la metodologia del WCM e in particolare con l’applicazione del pilastro EEM, rendendola produttiva nel minor tempo possibile, anticipando perciò tutti i problemi che si presentano normalmente nell’installazione di linee così complesse e costose nelle prime fasi di progettazione, laddove i costi di eventuali modifiche e migliorie sono contenuti. Altro elemento su cui si focalizza l’elaborato è il passaggio da un approccio gestionale dei macchinari di tipo reattivo a uno preventivo o addirittura ad un approccio proattivo che punta non soltanto a correggere i problemi o a tentare di prevenirli, quanto piuttosto a cercare di prevedere quando un’apparecchiatura potrebbe guastarsi o generare componenti da scartare, in modo che i lavori di manutenzione e di controllo possano essere eseguiti per tempo. Per implementare queste previsioni, diventa necessario monitorare costantemente determinati parametri di funzionamento delle machine, come per esempio: vibrazioni, temperatura e consumi energetici attraverso l’introduzione di determinati sensori. Attualmente nelle attrezzature e nei processi a disposizione nel plant il tipo di approccio utilizzato è per lo più reattivo e in parte preventivo ma grazie alla comunicazione dei diversi pilastri facenti parte del team saranno definiti progetti di miglioramento (Kaizen) con lo scopo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo imposti ad inizio progetto.
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