Riassunto analitico
L’inserimento della partoanalgesia (PA) nei Livelli Essenziali di Assistenza evidenzia che la tutela della salute e del benessere della donna partoriente e del neonato costituiscono un impegno prioritario del SSR. L’analgesia peridurale è la tecnica farmacologica più efficace e utilizzata per il trattamento del dolore nel parto; consente di mantenere la donna attiva in tutte le fasi del travaglio, allievando il dolore. OBIETTIVO: L’obiettivo del presente studio consiste nel valutare l’efficacia e la congruità della PA presso l’ Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico di Modena; individuare eventuali fattori di rischio in grado di interferire con le modalità di espletamento del parto. valutare gli outcomesin diverse condizioni. MATERIALI E METODI: Sono state raccolti ed esaminati retrospettivamente i dati di donne nullipare suddivise in tre gruppi: partorienti che avevano effettuato PA per motivi di urgenza medica-ostetrica (Gruppo 1), partorienti che avevano effettuato PA su richiesta materna (Gruppo 2) e partorienti che non avevano effettuato PA (Gruppo 3). Considerata la parziale disponibilità della parto-analgesia durante l’anno 2020, abbiamo considerato, per ciascun gruppo, uno stesso numero di donne per gli anni 2018, 2019, 2021. Prendendo in esame ciascuna popolazione singolarmente, abbiamo confrontato i parti spontanei e parti operativi (PO e TC) con lo scopo di individuare fattori di rischio al PO. I tre gruppi sono, poi, stati omogeneizzati matchando le donne nullipare per caratteristiche ( età, BMI, etnia, comorbidità pregravidiche, comorbidità ostetriche e Bishop score); abbiamo, così, confrontato tra di loro i 3 gruppi, prendendoli in esame due alla volta in successione, al fine di valutare gli outcomes del parto. RISULTATI: In ciascun gruppo, il principale fattore di rischio al PO si è rivelato essere l’età materna avanzata in tutte le donne arruolate nello studio (P = 0,002- Gruppo1) (P=0,015 Gruppo 2) (P= 0,064 Gruppo 3). Il tasso di PO, e in particolar modo di parti cesarei (TC), è significativamente più elevato nel Gruppo 1, rispetto al Gruppo 3; al contrario, si registra un tasso di PO lievemente inferiore nel gruppo 2 rispetto al Gruppo 3. In merito alle indicazioni al PO (PO e TC), nel gruppo 3 (No PA) predomina la sofferenza fetale, mentre nei parti condotti con pA ( gruppo 1 e 2), pur prevalendo quest’ultima, la mancata progressione, il mancato impegno e la mancata dilatazione rivestono non marginale. Nel nullipare che hanno ricevuto PA (Gruppo 1 e 2) si rileva un tasso di episioraffia (P=0,000) e secondamento (P=0,034 e P=0,022) significativamente più elevato. In nessuno dei tre confronti si rileva una differenza statisticamente significativa riguardo all’Apgar score. DISCUSSIONE: Il principale fattore di rischio al PO si è rivelato essere l’età materna avanzata in tutte le donne arruolate nello studio; Le nullipare giovani e tocofobiche sono quelle in cui si è rivelato maggiormente appriopriato ricorrere alla PA in urgenza. Nonostante il ricorso alla PA per urgenza medico-ostetrica risulti essere associato a un maggior rischio di PO, e in particolar modo di parti cesarei, non è emersa alcuna associazione tra l’uso della PA su richiesta materna e i PO (TC, PO), bensì a una lieve riduzione di essi. Nonostante ciò, nei parti condotti con PA si registra un maggior tasso di mancata progressione, dilatazione e impegno. Non è stato rilevato un peggioramento dell’outcome neonatale nei parti condotti con PA; tuttavia, in questi si è registrato un maggior tasso di episioraffia.
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