Riassunto analitico
Introduction- SARS-CoV-2 is an acute respiratory infectious disease caused by the coronavirus COVID-19 (COronaVIrus Disease 19). Rapidly after the first cases in China in December 2019, in March 2020 the WHO declared COVID-19 a pandemic. Italy was the first Western country to be affected by the infection, and within it, Emilia Romagna was one of the regions most affected by the pandemic and its consequences. The COVID-19 pandemic has had and is likely to continue to have a significant impact in psychosocial terms on the population. Health Care Workers (HCW) particularly have had to deal with specific stressors that have endangered their physical and mental health. Clinical evidence, so far, has showed that HCWs exhibited higher rates of anxiety, depression, insomnia, and post-traumatic stress symptoms.
Objective - To estimate the impact of the COVID-19 pandemic on the mental health of a sample of hospital HCWs over time, and the explanatory role of relevant psychometric variables including quality of life, post-traumatic growth, burnout, sleep changes and resilience.
Methods- An online survey was sent to the whole working population of the University Hospital of Modena: after the baseline questionnaire, two follow-up questionnaires were sent after 6 and 12 months. Sociodemographic and behavioral information related to COVID-19 was collected. Mental health was assessed by means of the DASS-21 and the IES-R. Descriptive statistical methods were used to summarize the data, and multivariate analysis was used to define how different variables influenced scores at the DASS-21 (depression, anxiety and stress) and IES-R throughout the three times of administration of the survey.
Results - 4788 staff members received the baseline survey, while 457 staff members completed all three stages of the survey (response rate of 9.54%), with a M/F ratio of 28.0/71.9 %. Statistically significant variations in two DASS-21 clinical dimensions (anxiety and stress) and IES-R were found to be associated to having been in direct charge of COVID+ patients, additionally DASS-21-stress was found linked to perception of increased workload. More specifically, a correlation was shown between higher scores in DASS-21-stress and the perception of increased workload both in baseline assessment (OR= 1.79, 95% C.I.. = 1.02-3.18, p-value = 0.05) and first follow-up (OR= 1.97, 95% C.I. = 1.08-3.73, p-value = 0.03), while the care of COVID+ patients correlated significantly with an increased anxiety (OR= 2.22, 95% C.I. = 1.06-4.78, p-value = 0.04) and stress (OR= 2.03, 95% C.I. = 1.05-3.95, p-value = 0.04) at DASS-21 at second follow-up. Significant changes over time were registered concerning an increased alcohol consumption and a more imbalanced diet. Finally, a significant correlation was found between worsening insomnia and both DASS-21 and IES-R.
Conclusions- The results here presented may provide a better understanding and quantification of the level of distress experienced by HCWs, essential to guide support interventions. Knowledge about risk and protective factors should be collected, disseminated and clearly implemented into organizational actions, with consequent positive effects not only for the professionals but also more generally for users of health services.
|
Abstract
Introduzione - SARS-CoV-2 è una malattia infettiva respiratoria acuta causata dal coronavirus COVID-19 (COronaVIrus Disease 19). Dopo i primi casi registrati in Cina nel dicembre 2019, nel marzo 2020 l'OMS ha dichiarato il COVID-19 una pandemia. L'Italia è stato il primo Paese occidentale a essere colpito dall'infezione e al suo interno l'Emilia Romagna è stata una delle regioni più colpite dalla pandemia e dalle sue conseguenze.
La pandemia COVID-19 ha avuto e probabilmente continuerà ad avere un impatto significativo in termini psicosociali sulla popolazione. Gli operatori sanitari, in particolare, hanno dovuto affrontare fattori di stress specifici che hanno messo in pericolo la loro salute fisica e mentale. Le evidenze cliniche hanno finora dimostrato che gli operatori sanitari presentano tassi più elevati di ansia, depressione, insonnia e sintomi di stress post-traumatico.
Obiettivo - Stimare l'impatto della pandemia COVID-19 sulla salute mentale di un campione di operatori sanitari ospedalieri nel corso del tempo e il ruolo esplicativo di variabili psicometriche rilevanti, tra cui la qualità della vita, la crescita post-traumatica, il burnout, i cambiamenti nel sonno e la resilienza.
Metodi - Un'indagine online è stata inviata all'intera popolazione lavorativa dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena: dopo il questionario di base, sono stati inviati due questionari di follow-up dopo 6 e 12 mesi. Sono state raccolte informazioni sociodemografiche e comportamentali relative al COVID-19. La salute mentale è stata valutata attraverso il DASS-21 e l'IES-R. Sono stati utilizzati metodi statistici descrittivi per riassumere i dati e l'analisi multivariata per definire come le diverse variabili influenzassero i punteggi del DASS-21 (depressione, ansia e stress) e dello IES-R nei tre momenti di somministrazione dell'indagine.
Risultati - 4788 membri del personale hanno ricevuto il questionario di base, mentre 457 membri del personale hanno completato tutte e tre le fasi dell'indagine (tasso di risposta del 9,54%), con un rapporto M/F di 28,0/71,9%.
Variazioni statisticamente significative in due dimensioni cliniche DASS-21 (ansia e stress) e IES-R sono risultate associate al fatto di essere stati incaricati direttamente di pazienti COVID+, inoltre la DASS-21-stress è risultata collegata alla percezione di un maggiore carico di lavoro. Più specificamente, è stata evidenziata una correlazione tra punteggi più elevati nel DASS-21-stress e la percezione di un maggiore carico di lavoro sia nella valutazione basale (OR= 1,79, 95% conf. Int. = 1,02-3,18, p-value = 0,05) che nel primo follow-up (OR= 1,97, 95% conf. Int. = 1,08-3. 73, p-value = 0,05). 73, p-value = 0,03), mentre la cura dei pazienti COVID+ si è correlata significativamente con un aumento dell'ansia (OR= 2,22, 95% conf. Int. = 1,06-4,78, p-value = 0,04) e dello stress (OR= 2,03, 95% conf. Int. = 1,05-3,95, p-value = 0,04) nel DASS-21 al secondo follow-up. Sono stati registrati cambiamenti significativi nel tempo per quanto riguarda un maggiore consumo di alcol e una dieta più squilibrata. Infine, è stata riscontrata una correlazione significativa tra il peggioramento dell'insonnia e sia la DASS-21 che la IES-R.
Conclusioni - I risultati qui presentati possono fornire una migliore comprensione e quantificazione del livello di disagio vissuto dagli operatori sanitari, essenziale per guidare gli interventi di supporto. Le conoscenze sui fattori di rischio e di protezione dovrebbero essere raccolte, diffuse e chiaramente implementate nelle azioni organizzative, con conseguenti effetti positivi non solo per i professionisti ma anche, più in generale, per gli utenti dei servizi sanitari.
|