Riassunto analitico
Nel 1989 il Regista Robert Zemeckis ed il Produttore Cinematografico Steven Spielberg, con il loro celebre film “Ritorno al Futuro Parte Seconda”, ci danno una visione di come sarebbe stato il 2015 immaginandolo con 30 anni di anticipo: uomini alla guida di auto spaziali e il trasporto nel tempo alimentato da “rifiuti alimentari”. Oggi, in piena quarta Rivoluzione Industriale (la cd. “Industria 4.0”), si ripropone la visione di Spielberg sopra citata: l’ascesa ai massimi livelli della meccanizzazione e robotizzazione, con la conseguente ipotesi che tra 20 anni gli uomini non lavoreranno più e guarderanno i robot lavorare. L’approfondimento parte necessariamente dalla sintesi del quadro normativo attuale del lavoro, con riferimento alla data “spartiacque” del 7 Marzo 2015 che ha comportato, per i lavoratori assunti dopo tale data, l’introduzione di un meccanismo di tutele nuovo e parallelo rispetto a quello in essere in precedenza: la Legge n. 92/2012 (la cd. “Riforma Fornero”) e il D.Lgs. n. 23/2015 (il cd. “Jobs Act”) sono andati in pratica a sostituire quanto originariamente previsto dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. L’argomento attualmente sta accendendo un dibattito al Comitato Europeo in merito alla lesione dei diritti dei lavoratori da parte del “Jobs Act”. Si descrive quindi l’evoluzione dell’industria attraversando le sue quattro “tappe” fondamentali: - la Prima Rivoluzione Industriale (la cd. fase “originaria”), verso la fine del 18° secolo, caratterizzata dall’utilizzo di macchine spinte dall’energia meccanica e dall’uso del vapore per far funzionare gli stabilimenti di produzione; - la Seconda Rivoluzione Industriale (il cd. periodo “classico”), databile all’inizio del 20° secolo ed inquadrabile nella produzione di massa attraverso l’uso della catena di montaggio (il cd. “fordismo”), introducendo l’uso dell’elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. - la Terza Rivoluzione Industriale (la cd. “Post-Fordista”), nei primi anni ‘70, con la comparsa nelle fabbriche di robot industriali, computer, attraverso l’utilizzo dell’elettronica e dell’IT per automatizzare ulteriormente la produzione. - la Quarta Rivoluzione Industriale (la cd. “Industria 4.0”), da oggi al futuro, con la connessione tra sistemi fisici e digitali e l’introduzione di analisi complesse attraverso Big Data e adattamento in real time. L’avanzamento della robotizzazione porta al disuso di molte professioni attuali (prima fra tutte il lavoro manuale standardizzato sostituito dai robot) e contemporaneamente la diffusione del nuovo mercato del lavoro moderno, caratterizzato dalle sue molteplici sfaccettature (la disoccupazione da robotizzazione, il lavoratore che non solo controlla i robot ma anche li progetta e li costruisce, i nuovi lavori creativi/intellettuali, le nuove società specializzate in servizi professionali, dove si lavora per conto proprio e bisogna essere capaci di fare di tutto e in ogni momento). Alla fine: l’Industria 4.0 in quale direzione sta proiettando il mondo del lavoro? L’Italia ha raccolto la sfida? Dove indirizzarsi a livello di percorso di studi per essere preparati a questa sfida? Dove cercare la realizzazione a livello lavorativo? Al di fuori dell’Italia? Le risposte a questi quesiti nelle interviste con alcuni testimoni privilegiati operanti a diretto contatto con il mondo del lavoro nei settori sindacale ed istituzionale. Questa tesi prova ad affrontare, ipotizzare, calcolare, analizzare, prevedere il cambiamento del mercato del lavoro nel futuro e la conseguente trasformazione della vita delle persone, per capire la scelta e l’organizzazione del percorso di studio, l’orientamento professionale e le politiche del mercato del lavoro.
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