Riassunto analitico
Negli ultimi anni si sta assistendo a uno sviluppo continuo e frenetico delle biotecnologie e il loro ambito di applicazione è ormai così ampio , spaziando dall’agricoltura alle cellule staminali umane ,che si potrebbe parlare di una vera e propria rivoluzione biotecnologica. Tuttavia per ogni traguardo raggiunto dalle biotecnologie si pongono nuovi interrogativi in merito alla loro liceità. Lo studio di ricerca qui presentato (richiamando l’art 81 quinques) si pone di affrontare il delicato tema della liceità nell’ambito delle biotecnologie facendo riferimento all'evoluzione delle norme in materia ( dalla direttiva 98/44 CE all'art.50 c.p.i.) e a numerosi casi giurisprudenziali . Si inizia quindi al capitolo I e II con l’ esporre la storia delle biotecnologie e si passa poi ad analizzare l’ Utilità della brevettazione del vivente e problemi sollevati sulla sua legittimità. Dal capitolo III al V si esamina: il primo caso di brevettazione del vivente ( il famoso "caso Chakrabarty), la conseguente nascita della direttiva 98/44 CE , i ricorsi contro la stessa, il suo contenuto e il recepimento in Italia. Al capitolo VII si tratta il curioso e controverso caso del BiDil, il primo farmaco "razziale" appositamente creato per la cura della sola popolazione nera. Si analizzano poi dal punto di vista giuridico, sempre con un occhio rivolto alla complessità e alla delicatezza dei temi affrontati , alcuni casi molto celebri in materia di liceità(es. il caso Brustle vs Greenpeace e il caso Oncomouse). Infine, si chiude la trattazione esaminando il complesso e delicatissimo tema della liceità della brevettabilità degli embrioni e del corpo umano. Tema ancora oggi molto sentito e assai dibattuto.
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