Riassunto analitico
Tra le differenti neoplasie solide, il tumore della prostata risulta uno dei più comuni. L’incidenza del carcinoma prostatico ha mostrato negli ultimi decenni una costante tendenza all’aumento fino al 2003, in concomitanza della maggiore diffusione del test “PSA” Prostate Specific Antigene (Antigene Prostatico Specifico) quale strumento per la diagnosi precoce e, successivamente, ha iniziato a diminuire. Oltre al PSA, tuttavia, non ci sono tantissimi biomarcatori utilizzabili per la diagnosi, ma anche per la stima della prognosi e per la programmazione di terapie target a bersaglio molecolare specifiche, biomarcatori che ad oggi esistono per altre neoplasie solide. Nell’ambito della ricerca dei biomarcatori diagnostici, prognostici ed eventualmente terapeutici, un campo molto promettente è rappresentato dal DNA libero circolante (cfDNA) tumorale. Ciò che ci proponiamo, con questa ricerca, è di riuscire a quantificare tale DNA libero per individuare quello tumorale e poter, quindi, eventualmente condurre ad una diagnosi precoce e/o permettere di monitorare l’andamento della malattia neoplastica.La neoplasia rilascia DNA circolante attraverso il processo della necrosi. L’esigenza è quella di mettere appunto una metodica che individui in maniera economica e veloce la presenza di determinati marcatori quali le mutazioni specifiche nel DNA libero circolante o anche solo il dosaggio del DNA circolante libero totale nel paziente. Il dosaggio del DNA libero circolante nel paziente, inoltre, ci può dare informazioni sulla risposta alla terapia, così come sul comportamento biologico e clinico della malattia. Ci sono diverse metodologie per studiare il DNA libero circolante; tra queste il gold standard è rappresentato dalla real time PCR che consente di quantificare frammenti di DNA libero amplificando specifiche sequenze di geni, tuttavia tale tecnica di indagine è molto costosa e richiede tempi molto lunghi. Con lo studio che presentiamo si vuole andare valutare l’utilità ed efficacia di altre tecniche più economiche e veloci che sono rappresentate dal Qubit e dal Nanodrop.
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