Riassunto analitico
Nella mia tesi si affronta il problema della rieducazione dei minori infraquattordicenni autori di reato, ed in particolare, dei minori Zingari e di quelli coinvolti nelle attività della criminalità organizzata. Lo scopo della ricerca consiste nel rintracciare metodi (ri)educativi per i suddetti minori, in ragione del fatto che la commissione di un fatto di reato da parte degli stessi è il frutto di un pregnante fattore culturale che li travolge e li porta a considerare come “giusti” dei modelli comportamentali che, invece, sono considerati penalmente rilevanti dal nostro ordinamento giuridico. L’attenzione per i minori infraquattordicenni si spiega in relazione alla loro impunità la quale viene sfruttata da parte degli adulti, siano essi i genitori e i familiari del minore oppure affiliati alle “famiglie” mafiose, per la commissione di fatti di reato. La ricerca, oltre alle esigenze educative dei minori infraquattordicenni, tratta altresì, delle misure amministrative-rieducative le quali si rendono necessarie al fine di intraprendere un percorso di recupero del minore, soprattutto nei casi in esame in cui il fattore culturale è particolarmente sentito dal minore. In conclusione si può quindi affermare che la (ri)educazione del minore infraquattordicenne che commette un fatto di reato o che comunque tiene una condotta irregolare debba partire dal contesto familiare, per passare poi dalla scuola e dal contesto sociale in cui vive; in altre parole è la società che deve farsi carico di questi minori affinchè, attraverso un progetto di responsabilizzazione, siano in grado di condividere i valori della società civile e di integrarsi nella stessa.
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