Riassunto analitico
L'omeopatia è una forma delicata ma efficace di trattamento che stimola la capacità naturale dell'organismo a guarire sé stesso. L'utilizzo di questa terapia è in forte aumento in Italia: ad oggi sono ventimila i medici che prescrivono medicinali omeopatici, ai quali vanno aggiunti i farmacisti che li consigliano a banco. Cresce nel paziente il bisogno di una terapia individualizzata, che tenga in considerazione la totalità delle caratteristiche fisiche e psichiche della persona, senza discriminare le diverse tipologie di trattamento. Si tende quindi a rendere permeabile il muro che separa l'omeopatia dalla medicina convenzionale, integrando le terapie per raggiungere il benessere del paziente nel caso specifico. In questa tesi, dopo un approfondimento su come è nata l'omeopatia attraverso le intuizioni di Hahnemann sul principio di similitudine, diluizione, dinamizzazione e sperimentazione sull'uomo sano, vengono descritte le caratteristiche del medicinale omeopatico, dall'origine dei materiali alle preparazioni di partenza e forme farmaceutiche. Successivamente vengono presentati tre medicinali omeopatici, tra cui due unitari e una specialità: Arnica montana, Ruta graveolens e Stodal. Per evidenziare i percorsi di attività biologica coinvolti, valutare la sicurezza e le proprietà di questi medicinali vengono proposti studi preclinici e clinici sviluppati recentemente. Lo studio preclinico su Arnica montana è stato effettuato su una linea cellulare macrofagica THP-1 umana modificata, testando diverse diluizioni dell'estratto della pianta su pannelli genetici possibilmente coinvolti nelle fasi di infiammazione e riparazione del tessuto. Gli studi clinici su Arnica, eseguiti in doppio cieco randomizzato controllati col placebo, focalizzano l'attenzione sull'attività di riduzione del dolore, di edema e di ecchimosi in condizioni post-trauma e post-operatorie. Lo studio preclinico su Ruta graveolens ha interessato linee cellulari di glioblastoma umane e murine. Su questi campioni è stato testato l'estratto acquoso della pianta, verificandone un'attività inibitoria nel percorso di proliferazione delle cellule maligne, mentre è risultato innocuo sulle cellule precursori neurali sane di topo. La valutazione della vitalità cellulare è stata eseguita attraverso i saggi di riduzione di MTT e il test di esclusione del Trypan blue. Lo studio clinico riguarda la somministrazione di Ruta alla diluizione 9 CH in pazienti con tumore solido avanzato, per i quali la terapia standard ha fallito. Lo scopo del trattamento era quello di migliorare la qualità della vita, valutando i risultati attraverso il questionario L' EORTC QLQ – C30, modulo sviluppato dall'Organizzazione Europea per la ricerca e il trattamento del cancro. Gli studi riguardanti Stodal sciroppo sono entrambi clinici. Il primo ha valutato, in pazienti pediatrici, la sicurezza di impiego e l'attività di riduzione della tosse acuta dello sciroppo, da solo e in associazione con antibiotico in due gruppi distinti. Il secondo, in doppio cieco randomizzato con il placebo di controllo, ha coinvolto adulti con tosse produttiva affetti da infezioni al tratto respiratorio superiore. È stata valutata l'attività di riduzione della gravità della tosse, della sua durata e della viscosità delle secrezioni. In conclusione viene ripreso il concetto di integrazione tra terapie differenti. È importante promuovere la conoscenza degli sviluppi che avvengono in tutti i campi della medicina. Le figure professionali di riferimento, medici e farmacisti, devono poter utilizzare tutti i registri terapeutici disponibili per raggiungere la salute del paziente.
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