Riassunto analitico
La frequenza respiratoria è un parametro vitale che fornisce informazioni importanti sullo stato di salute di un paziente. Una sua alterazione costituisce in molti casi un allarme in grado di segnalare al personale sanitario, spesso prima di qualsiasi altra manifestazione, un cattivo funzionamento dell’organismo sia esso la comparsa di una nuova malattia o di un nuovo problema, o il deterioramento di condizioni cliniche già compromesse. Gli stati patologici in cui la frequenza respiratoria si trova alterata sono numerosi e non tutti necessariamente riconducibili all'apparato respiratorio. La sua misurazione di routine nella pratica clinica risulta, pertanto, utile al riconoscimento precoce di diverse condizioni cliniche e ci sono sostanziali evidenze che una sua alterazione sia anche predittore di eventi clinici potenzialmente gravi. Se la valutazione della frequenza respiratoria è importante e utile in generale, risulta esserlo ancor di più in ambito geriatrico. Nel paziente anziano, infatti, un’alterazione della frequenza respiratoria, può essere addirittura l’unico segno clinico visibile (o uno dei pochi) presentato dal paziente alla comparsa di una determinata affezione, ad esempio un’infezione delle basse vie respiratorie, evento comune nei pazienti anziani. Questo può succedere perché l’anziano più frequentemente rispetto all'adulto manifesta le malattie in maniera atipica, criptica e sfumata con i sintomi cardine di una determinata condizione che possono essere talvolta anche del tutto assenti, evenienza tanto più frequente quanto più è compromesso il suo stato di salute. Nonostante la sua diffusa utilità nella pratica clinica, la frequenza respiratoria appare, però, essere per varie ragioni il parametro vitale nettamente più sottovalutato e sotto-registrato (spesso anche mal-registrato) nella maggior parte delle realtà, anche quando il problema principale del paziente sia di tipo respiratorio. Partendo da tali premesse, scopo dello studio è di valutare l’importanza clinica della misurazione della frequenza respiratoria in una popolazione anziana ambulatoriale e la sua correlazione allo stato clinico e funzionale del paziente. La casistica è stata raccolta nell'ambulatorio di Cardiogeriatria dell’Ospedale di Baggiovara. I dati dimostrano che esiste una forte correlazione tra l’aumento della frequenza respiratoria e la presenza di malattie che possono alterare lo stato funzionale dell’anziano. L’elevata frequenza respiratoria, anche presa da sola, indipendentemente dagli altri parametri vitali, è un predittore di un peggiore stato di salute nella popolazione esaminata.
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