Riassunto analitico
La legge 14 febbraio 2006, n. 55 ha introdotto nell'ordinamento giuridico nazionale un istituto fino ad allora sconosciuto: il patto di famiglia, contratto a cavallo tra il diritto delle successioni, il diritto di famiglia ed il diritto commerciale che ha lo scopo di permettere un passaggio intergenerazionale d’impresa quanto più sicuro e stabile e meno aleatorio, dal punto di vista del soggetto prosecutore dell’attività e della durata dell’impresa. L'obiettivo del legislatore di favorire il passaggio generazionale delle aziende o società familiari si è tuttavia scontrato con la lacunosità della normativa e la complessità del sistema successorio italiano. La presente tesi si prefigge lo scopo di fornire al lettore una panoramica sul nuovo contratto, muovendo i passi dal fenomeno del trasferimento d’azienda per atto tra vivi per poi muoversi verso il trasferimento cosiddetto mortis causa e le diverse forme di predisposizione successoria. L’analisi proseguirà poi dalla struttura e natura del contratto, per affrontare in seguito i punti nevralgici dell’istituto (in particolare si eseguirà un’analisi comparativa alla luce del dibattito dottrinale), dai soggetti all’oggetto, dai riflessi in ambito successorio sino a quelli in ambito fiscale e tributario, senza tralasciare la fase patologica dell’istituto.
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