Riassunto analitico
In un contesto attuale in cui l’offerta è eccessiva, i desideri dei consumatori cambiano e i prodotti diventano obsoleti sempre più rapidamente, è necessario che le aziende siano attente ad ascoltare e assecondare i bisogni e soprattutto i desideri dei clienti. Anche il punto vendita e le sue caratteristiche devono cambiare per influenzare e indurre all’acquisto in modo più efficace, attraverso colori, suoni, simboli, odori e altri elementi. L’obiettivo diventa quindi ascoltare, sorprendere ed emozionare i visitatori per potersi distinguere dai concorrenti. Il Temporary Shop è un nuovo e particolare strumento di marketing che prende la propria forma dalla distribuzione al dettaglio, ma risponde soprattutto a obiettivi di comunicazione. Questo fenomeno, sviluppatosi solo a partire dall’anno 2002, comprende tutti quei punti vendita che si distinguono dal retail tradizionale per la loro comparsa inaspettata e la scadenza prestabilita. Essi infatti hanno un periodo di apertura che va da un minimo di pochi giorni a un massimo di un anno. Possono essere situati all’interno di strutture fisse o ambulanti, in luoghi centrali e di passaggio o in zone defilate di grandi metropoli. I numerosi elementi di spettacolarizzazione, estetizzazione e intrattenimento che caratterizzano i temporary store consentono un elevato coinvolgimento emotivo dei visitatori, la creazione di associazioni positive al brand e facilitano e prolungano il ricordo dell’esperienza vissuta e dei prodotti. Stiamo parlando di temporary shop, vacant store, pop-up store, instant shop, guerrilla store, moving shop e molti altri. Tutti punti vendita non convenzionali che, facendo immergere completamente il cliente nell’immaginario di marca, puntano a rafforzarne la relazione con il brand o il prodotto.
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