Riassunto analitico
La tesi in questione vuole fare una panoramica del metodo LITIGARE BENE di Daniele Novara, un approccio innovativo che vede il conflitto tra bambini non più come un momento da evitare, ma come una situazione di possibile apprendimento. Nei tre capitoli si analizza il litigio da un punto di vista psicopedagogico, si presenta il metodo LITIGARE BENE e si propongono due Unità di apprendimento per introdurre questo approccio nella scuola. Nel dettaglio si indaga tutto ciò che un individuo vive interiormente mentre si trova ad affrontare un conflitto e quindi le sue emozioni, la sua empatia e la sua capacità di comunicare con gli altri. Molto importante per attuare questo metodo è anche riuscire a prendere consapevolezza di cosa provano gli adulti quando vedono litigare i bambini e se hanno dei "tasti dolenti" da affrontare. La ricerca che è stata svolta dalla equipe di Novara per validare il metodo porta alla luce i dati più significativi che vanno ad evidenziare le migliorie che questo può portare dopo la sua attuazione. Un esempio lampante lo si vede nell’aumento degli accordi spontanei tra i bambini nel post-sperimentazione; dato che ci indica un minore intervento da parte degli adulti nel trovare una soluzione al litigio e che gli alunni stanno imparando a come stare nel conflitto e a come gestirlo. L’approccio si fonda su quattro passi che l’adulto deve compiere per aiutare i bambini a comprendere come gestire i conflitti. I primi due, non cercare il colpevole e non imporre una soluzione al litigio, sono passi indietro che l’insegnante deve compiere in modo da lasciare spazio ai bambini di operare. Gli altri due, far parlare i bambini del loro litigio e favorire l’accordo tra le parti, sono passi che l’adulto deve fare in avanti verso gli alunni; si tratta di attuare una buona maieutica per sostenerli con le domande giuste a tirare fuori la loro visione dell’accaduto e riuscire a comprendersi a vicenda per trovare un accordo comune. Infine, si propongono due Unità di apprendimento: una pensata per i bambini più piccoli che frequentano la prima, la seconda e la terza classe e l’altra per gli alunni più grandi della quarta e quinta classe in modo da poter assecondare al meglio le loro abilità, rispettare i loro tempi e proporre attività stimolanti. Queste Unità di apprendimento permettono di presentare il metodo ai bambini e di inserirlo piano piano nella quotidianità della classe. È un approccio che ha bisogno di tempo per diventare un’abitudine non solo per gli alunni, ma anche per gli adulti perché, come si sottolinea, sono i primi ad avere difficoltà a prendere le distanze da un litigio tra bambini e sentono il dovere di intervenire ad ogni costo; impedendo, però, ai loro alunni di imparare a mettere in atto le nuove competenze che la situazione richiede. L’obiettivo del metodo è quello di insegnare ai bambini a fare da soli, a credere nelle proprie capacità e a gestire il litigio in autonomia. Imparare a LITIGARE BENE permette agli alunni di avere una maggiore conoscenza di se stessi e di sviluppare, non solo le capacità di autoregolazione e di empatia, ma soprattutto quella creativa- divergente per trovare nuove soluzioni ai problemi che si devono risolvere. Dopo la panoramica fatta si spera che il metodo abbia maggiore diffusione all’interno della scuola e che, per la sua innovazione, possa interessare sempre più insegnanti. Si crede che le potenzialità di questo approccio siano molte e che possano aiutare a formare futuri adulti sempre più competenti nella gestione delle situazioni della vita.
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