• cessazione rapporto
• comportamento
• Dimissioni
• fatti concludenti
• inerzia

L'elaborato si propone di analizzare la cessazione per fatti concludenti nel rapporto di lavoro alla luce della sentenza della Corte di Cassazione n. 25583 dell'ottobre 2019. Dopo un'attenta disamina del quadro storico-giuridico sull'evoluzione delle dimissioni, lo studio si sofferma sull'attuale disciplina prevista dall'art. 26 del D.lgs. 151/2015. Cuore della trattazione è la sentenza della Suprema Corte, la quale affronta la situazione che si viene a creare quando il lavoratore spontaneamente si allontana dall’azienda senza provvedere ad inoltrare le dimissioni telematiche previste. La rilevanza della sentenza di ottobre 2019 risiede nel fatto che parrebbe in contraddizione, o per lo meno non in linea, con l’art. 26 del Dlgs 151/2015. L'elaborato si conclude affrontando i rimedi offerti dall'ordinamento e dalla dottrina per contrastare le conseguenze dell'inerzia del lavoratore.

The paper proposes to analyze the conclusive facts in the elabour relations in the light of the judgment of the Court of Cassation n. 25583 of October 2019. After a careful examination of the historical-legal framework on the evolution of the resignation, the study focuses on the current discipline envisaged by art. 26 of Legislative Decree 151/2015. The heart of the discussion is the decision of the Supreme Court, which deals with the situation that arises when the worker spontaneously leaves the company without providing for the expected electronic resignation. The relevance of the October 2019 judgment lies in the fact that it would appear to contradict, or at least not in line with, the art. 26 of Legislative Decree 151/2015. The paper ends by addressing the remedies offered by the system and doctrine to counter the consequences of worker inertia.