Riassunto analitico
La tesi persegue l’obiettivo di proporre e convalidare la candidatura della storia a disciplina-chiave, per fornire agli studenti le conoscenze necessarie per orientarsi nella complessa società contemporanea. Oltre alle riflessioni teoriche e all’esame della letteratura sul tema, nel saggio vengono suggerite attività didattiche riproducibili in classi di scuola primaria. Queste proposte hanno l’obiettivo di promuovere l’insegnamento della storia, affinché esso ritorni luogo in cui i bambini possono imparare a pensare a se stessi e agli altri in relazione al tempo e allo spazio. Nel primo capitolo si analizza la letteratura storica e sociologica recente, relativa ai cambiamenti in atto nella società contemporanea occidentale e si rilevano alcune urgenze educative cui le istituzioni scolastiche devono far fronte. Tali sfide sono: la formazione dell’identità individuale e collettiva nell’epoca della fluidità (cfr. Bauman, 2000); l’incontro con l’alterità e la cittadinanza planetaria; l’esercizio della riflessività per rielaborare la grande quantità di esperienze frammentarie che vivono i bambini. Si propone, quindi, un’analisi della situazione attuale della storia scolastica individuando gli orizzonti di crisi, soprattutto relativi alla selezione dei contenuti e alla questione dei libri di testo, ancora orientati alla didattica trasmissiva. Nel secondo capitolo, attraverso un'analisi dettagliata delle caratteristiche della storiografia esperta, la tesi spiega i motivi per cui una buona educazione storica nella scuola primaria può favorire lo sviluppo di consapevolezza e habitus mentali, necessari ai bambini per far fronte ai problemi rilevati. In questa sede vengono chiamati in causa i concetti di ricerca storica, studio delle fonti, coscienza storica, formazione temporale e operatori cognitivi. Nel terzo capitolo del lavoro si propone un’analisi delle indicazioni fornite dalle istituzioni italiane ed europee in materia di insegnamento della storia e formazione dei cittadini, affinché essi entrino in possesso delle competenze necessarie per la convivenza democratica. Nell'ultimo capitolo si propongono tre lezioni paradigmatiche intorno al tema del Mediterraneo. Tali attività sono state progettate per sviluppare la coscienza storica e sono state effettuate nell’anno scolastico 2018/2019 in due classi quarte di scuola primaria. Per inquadrare il tema e le metodologie, nella prima parte del capitolo si riprendono gli scritti di Braudel. Da questi si individuano le ragioni storiche e geografiche per cui trattare la storia dei popoli del Mediterraneo è fondamentale per la formazione dei futuri cittadini italiani. Vengono quindi proposte tre attività paradigmatiche, con cui si intende sviluppare negli studenti la capacità di porsi buone domande e quella di operare confronti tra la società contemporanea e i popoli antichi che hanno abitato il Mediterraneo. Ciò permette ai bambini di rilevare come nell'Antichità la differenza fosse concepita non solo come conflitto ma anche come spazio della possibilità. Inoltre, l’esperienza riportata nella tesi dimostra che partire da avvenimenti del presente consente di incrociare lo studio della storia antica con le vicende contemporanee. Le lezioni paradigmatiche riportate sono: • “Morire con la pagella in tasca. Interrogare un fatto contemporaneo per indagare la storia personale degli individui nella grande Storia del Mediterraneo”; • “Lavorare con i quadri di civiltà. Andare oltre il sussidiario con la costruzione del Quadro della Civiltà contemporanea del XXI secolo e confronto con le Civiltà antiche del Mediterraneo”; • “Ulisse archetipo del viaggiatore e del migrante del Mediterraneo. L’accoglienza dei Feaci e l’accoglienza oggi nel libro “Preghiera del mare” di Khaled Hosseini.
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