Riassunto analitico
Introduzione: L’invecchiamento della popolazione è uno dei fenomeni globali più significativi del ventunesimo secolo che ha conseguenze importanti soprattutto in campo medico. Le modifiche strutturali del sistema cardiovascolare legate all'invecchiamento spesso interferiscono con la capacità funzionale e adattiva del cuore e dei vasi sanguigni. L'invecchiamento cardiaco è associato a ipertrofia del ventricolo sinistro, fibrosi e disfunzione diastolica, con conseguente riduzione del riempimento diastolico e della frazione di eiezione cardiaca. Nell’anziano è presente anche un declino dell’attività parasimpatica del Nodo Seno-Atriale (NSA) con incremento dei livelli di catecolammine circolanti, oltre ad una diminuzione della risposta vasomotoria vasocostrittrice con diminuzione della risposta della capacità venosa degli arti inferiori e del riflesso barocettore, dovuta anche alla rigidità arteriosa. Queste alterazioni possono portare disfunzione autonomica. Il sistema nervoso autonomo può essere esaminato mediante misurazioni della variabilità della frequenza cardiaca (HRV). Si valutano le fluttuazioni nella frequenza di conduzione dell'impulso lungo il nervo vago che determinano una variazione dell'ampiezza degli intervalli RR fra complessi QRS contigui. La degradazione del controllo cardiaco autonomo comporta una diminuzione della frequenza cardiaca e dell'HRV con una maggiore morbilità e mortalità in individui con infarto miocardico e insufficienza cardiaca.
Scopo: studiare le caratteristiche dei pazienti anziani con attenzione particolare alla variabilità della frequenza cardiaca e ai fattori che possono influenzarla. Materiali e metodi: dei 1549 pazienti analizzati è stato possibile eseguire la prova della variabilità della frequenza cardiaca in 803 pazienti escludendo coloro che hanno eseguito la prova in modo scorretto o per la presenza di Fibrillazione atriale o frequenti extrasistoli. La HRV viene rilevata Deep Breathing Test.
Risultati: il gruppo con HRV patologica ha un’età più elevata rispetto al gruppo con HRV normale; I pazienti con bassa HRV differiscono da quelli con HRV normale per quanto concerne la cardiopatia ischemica, patologia vascolare, malattia di Parkinson e demenza. Per l’assunzione di farmaci la significatività statistica viene raggiunta solamente per Ace Inibitori, β bloccanti, antiaggreganti, antidepressivi e antiparkinsoniani. Altro dato significativo è legato all’ipotensione ortostatica con forte prevalenza nei pazienti con HRV patologica.
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