Riassunto analitico
INTRODUZIONE: La prognosi e la sopravvivenza della sepsi in epoca neonatale sono strettamente legate alla precocità del trattamento antibiotico e alla correttezza della diagnosi precoce. Gli antibiotici sono i farmaci più prescritti in terapia intensiva neonatale, ma pochi neonati trattati si dimostrano realmente infetti; si tratta quindi di un eccesso di terapie. L’abuso di antibiotici è favorito dalla frequente aspecificità delle manifestazioni cliniche iniziali delle infezioni neonatali e dalla scarsa predittività dei test diagnostici. La stewardship antimicrobica si propone di razionalizzare l’uso degli antibiotici, migliorando l’outcome clinico dei pazienti e limitando la selezione di ceppi multiresistenti. La stewardship prevede la formazione di un team multidisciplinare comprendente figure professionali differenti e l’adozione di protocolli e strategie codificate; prevede inoltre l’aggiustamento dei dosaggi in base alle caratteristiche del paziente, all’agente causale, al sito di infezione e alle caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche dell’antibiotico. Nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Modena, i programmi di stewardship sono stati implementati nel corso del 2015. Il nostro studio ha quindi l’obiettivo di valutare, attraverso il confronto con dati relativi al periodo antecedente l’applicazione della stewardship antimicrobica, come i programmi di stewardship abbiano inciso sulle quantità e tipologia delle terapie antibiotiche.
MATERIALI E METODI: Si tratta di uno studio osservazionale, non finanziato, a carattere retrospettivo, monocentrico, avente come sede la Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, centro di cura di terzo livello. Lo studio riguarda i neonati nati di peso inferiore o uguale a 1500 grammi, ricoverati presso la TIN durante due periodi di osservazione: - Periodo pre stewardship: dal 1 Gennaio 2011 al 31 Dicembre 2012 - Periodo post stewardship: dal 1 Gennaio 2016 al 31 Dicembre 2017 Tra i due periodi di osservazione sono state messe in atto delle procedure di sensibilizzazione del personale medico e infermieristico della TIN riguardo al tema della corretta gestione della terapia antibiotica (stewardship antimicrobica). Dei pazienti inclusi nello studio è stata analizzata la storia clinica (compresi fattori di rischio infettivo: materni, prenatali, perinatali e postnatali), con particolare attenzione alla terapia antibiotica somministrata e agli episodi infettivi che si sono verificati nel corso dell’intero ricovero. L’outcome primario è stato la valutazione dell’uso di antibiotici espressa come DOT e AUR (Days of Therapy / 1000 pz-days e Antibiotics Use Rate / 1000 pz-days). Sono stati valutati anche outcome secondari: sepsi precoce (EOS), sepsi tardiva (LOS), sepsi clinica, enterocolite necrotizzante, “ricaduta”(ovvero la necessità di riprendere l’antibiotico entro 14 giorni dal termine del primo ciclo), durata del ricovero, mortalità.
RISULTATI: I pazienti arruolati nel nostro studio sono stati in totale 230 (111 nel periodo pre stewardship e 119 nel periodo post stewardship). L’utilizzo di antibiotici è calato tra i due periodi, da 302.4 DOT a 215,0, con una riduzione complessiva del 28.8%. Non sono state osservate differenze tra i due periodi per quanto riguarda gli outcome secondari.
CONCLUSIONE: La stewardship antimicrobica è un elemento fondamentale nella realtà della Terapia Intensiva Neonatale. Ciò permette di ridurre l’uso degli antibiotici, cercando di limitarlo ai casi in cui sia realmente necessario e interrompendo più precocemente possibile il trattamento nei casi in cui non sia indicato e supportato dagli esiti degli esami microbiologici.
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