Riassunto analitico
La stabilità del sistema finanziario è fondamentale per un’efficace funzionamento dell’attività bancaria che, grazie alla funzione di intermediazione, tra i soggetti che offrono risparmio e coloro che necessitano di finanziamenti (imprese, famiglie, Stato), e alla funzione monetaria che supporta il regolare sistema dei pagamenti, sostiene la crescita economica del Paese, offrendo, in ultima analisi, un servizio importante alla collettività.L’elaborato ripercorre sinteticamente, nel primo capitolo, le principali evoluzioni della normativa sull’attività bancaria nell’ordinamento italiano, caratterizzato da una profonda distinzione tra il profilo pubblicistico, relativo al soggetto che svolge l’attività bancaria (vigilanza sull'operato delle banche e delle istituzioni finanziarie, il cui organo di riferimento è la Banca d’Italia), e il profilo privatistico, relativo al rapporto tra banca e cliente. Il secondo capitolo evidenzia alcuni spunti di riflessione sulle vicende che hanno condotto all’attuale crisi e alle sue distorsioni, a carico dell’economia reale di tutto il mondo e del deficit pubblico dei principali Paesi europei. I mutamenti intervenuti, negli ultimi decenni, nel contesto economico unitamente alla deregolamentazione del settore finanziario, conseguentemente sempre più competitivo, e la possibilità di investire in strumenti finanziari innovativi (per esempio i derivati), hanno indotto molte banche ad abbandonare la loro tradizionale funzione, di utilità sociale, a favore del modello di business “originate to repackage and sell” (originare, riconfezionare e rivendere), orientato alla massimizzazione dei profitti a breve termine, e a perdere di vista l’obiettivo di generare valore per tutti gli stakeholder, quale unica possibilità delle banche di rafforzarsi nel tempo .Il terzo capitolo descrive le direttrici del progetto dell'Unione bancaria europea, rivolte al rafforzamento della vigilanza e delle regole prudenziali, da un lato, e, dall’altro, la formulazione di regole più efficaci per risolvere le crisi, finalità perseguite con l’istituzione del Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU) e del Meccanismo di Risoluzione Unico (MRU) e attraverso l’armonizzazione delle legislazioni dei Paesi aderenti, in materia di prevenzione e gestione delle crisi bancarie, in un “corpo unico” di regole e di pratiche applicative omogenee, il Codice unico europeo (Single Rulebook). zona (c.d. regolamento MRU) - Regolamento (UE) n. 806/2014. Il recepimento, nell’ordinamento nazionale, della normativa europea sul risanamento e la risoluzione degli enti, con uno sguardo alla normativa già esistente in materia, costituisce oggetto di trattazione del quarto capitolo che, nella parte finale si concentra sullo strumento più innovativo della procedura di risoluzione, il c.d. bail in, mettendo in risalto le numerose riserve espresse dopo la sua prima applicazione in Italia, se pur parziale. Attraverso il confronto, delle problematicità emerse dall’applicazione di tale procedura, con gli articoli della Costituzione italiana che tutelano il risparmio, la proprietà privata e il diritto alla difesa, si delineano, al termine del capitolo, alcuni profili d’incostituzionalità del bail in, evidenziando, tuttavia, che la normativa è tuttora in fase di revisione. Il capitolo conclusivo dell’elaborato si focalizza su alcune carenze della normativa, italiana ed europea, in riferimento alla tutela del risparmio. In particolare si pone l’accento sulla mancanza di una modalità di comunicazione che sia comprensibile ai piccoli risparmiatori, privi di conoscenze specifiche in materia, che, in Italia, rappresentano la principale fonte che alimenta il settore bancario. L’elaborato si conclude, quindi, con il contributo di alcuni possibili rimedi alle problematiche focalizzate nel capitolo conclusivo, nella forma di una proposta di legge.
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