Riassunto analitico
Il dolore peggiora la vita della persona ammalata, ed è evitabile se s’interviene con una terapia adeguata. Essendo solo il paziente in grado di stabilire l’intensità del proprio dolore, risulta impossibile effettuare una misurazione oggettiva dei sintomi dolorosi, ed è quindi di estrema importanza la collaborazione con il paziente nell’analisi dei sintomi, in modo da non sottovalutarli, e quindi da non trattali in maniera efficace. Nel 1996 è stato proposto dall’OMS un approccio terapeutico a tre gradini basati sull’intensità del dolore, fornendo specifiche indicazioni per la scelta della terapia antalgica, che non va somministrata al bisogno ma a orari fissi. La scelta del gradino dipende dall’intensità del dolore e dalla tollerabilità dei farmaci nel singolo paziente. L’infusione continua di oppioidi e di altri analgesici, con pompa elastomerica, rappresenta una metodica vantaggiosa ed efficace nella cura del dolore. Gli infusor possono essere impiegati in caso di dolore moderato-severo (terzo gradino) acuto o cronico, oncologico o non oncologico, post-operatorio, quando la terapia per via orale non è più sufficiente. Ogni struttura ospedaliera, come l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, possiede dei protocolli operativi da seguire per impostare la terapia antalgica adeguata alle varie intensità di dolore. Ad esempio nel caso del dolore post-operatorio, ogni intervento chirurgico è classificato per intensità dolorosa correlata, e in base all’intensità viene seguito un protocollo antalgico. La pompa elastomerica (infusor) è un dispositivo monouso, sterile, apirogeno per l’infusione di farmaci in soluzione a velocità costante preimpostata. È costituita da un palloncino-serbatoio in materiale elastico (elastomero) che esercita, sul fluido in esso contenuto, una pressione costante; tale fluido viene spinto lungo una linea d’infusione direttamente in vena, sottocute, intorno ad un plesso, in un’articolazione o in peridurale. I contenitori sono trasparenti o semi trasparenti in modo che siano ispezionabili in qualsiasi momento durante l’infusione. L’elastomero, una volta caricato, non consente in nessun modo di aspirare la soluzione in esso contenuto. Non necessita di batterie, di impostazioni particolari, non ha pulsanti, non ha allarmi, non si rompe se inavvertitamente cade ed è più economico delle pompe elettriche. Il peso e le dimensioni ridotte rendono questi dispositivi comodi da trasportare, consentono ai pazienti una maggiore mobilità, una maggiore ”discrezione” e permettono di somministrare il farmaco durante la propria routine quotidiana. Infatti sono particolarmente indicati in regime di assistenza domiciliare in ambulatorio o in day hospital. Con la somministrazione di farmaci attraverso gli infusor si raggiunge un valido compromesso per quanto riguarda la precisione e la facilità di preparazione e d’impiego del dispositivo: mettendoli a confronto con una pompa elettrica possono risultare meno precisi, ma di più facile utilizzo e meno vincolanti per il paziente. Sono altresì sistemi specificatamente costruiti per funzionare all’optimum delle operating performances soltanto a determinate condizioni di temperatura, di viscosità della soluzione, di volume di riempimento, di altezza del serbatoio elastomerico rispetto al punto d’infusione.
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