Riassunto analitico
Il carcinoma squamocellulare di lingua e pelvi orale è il tumore più frequente del cavo orale e ha una spiccata propensione a metastatizzare a livello laterocervicale. È un tumore maligno aggressivo con una prognosi peggiore rispetto all'SCC delle altre sedi del cavo orale, con una sopravvivenza media del 50-60% a 5 anni. L’VIII edizione del TNM ha introdotto la depth of invasion (DOI) quale parametro prognostico-stadiativo. Un DOI maggiore di 10 mm permette di stadiare un tumore come T3. L’obiettivo dello studio è proporre una sottostratificazione in termini prognostici dei tumori T3 basata sul DOI, che nei T3 per definizione è superiore a 1 cm. In particolare, è stata analizzata l’associazione tra DOI e nodal burden, ovvero il numero di linfonodi che risultano metastatici all’esame istologico, nonché noto fattore prognostico in letteratura. È stata indagata, inoltre, l’associazione tra DOI e la presenza di metastasi a livello dei linfonodi laterocervicali controlaterali e al IV e V livello linfonodale. È stato condotto uno studio retrospettivo monocentrico su 80 pazienti sottoposti a exeresi chirurgica di carcinoma squamocellulare di lingua e pelvi orale tra gennaio 2015 e maggio 2023 presso il Policlinico di Modena. È stata riscontrata un’associazione statisticamente significativa tra un DOI maggiore di 30 mm e l’aumento del nodal burden. Non è risultata statisticamente significativa, invece, l’associazione tra DOI e metastasi laterocervicali controlaterali o metastasi al IV-V livello linfonodale. Inoltre, la stratificazione basata sul DOI dei pazienti con tumori T3 ha permesso di identificare curve di sopravvivenza distinte. In conclusione, la sottoclassificazione dei tumori T3 basata sul DOI consentirebbe una stratificazione prognostica più precisa.
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