Tipo di tesi |
Tesi di laurea magistrale |
Autore |
LANDINI, LAURA
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URN |
etd-06182023-214204 |
Titolo |
Home Visiting: quali buone prassi metodologiche? |
Titolo in inglese |
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Struttura |
Dipartimento di Educazione e Scienze Umane |
Corso di studi |
Scienze pedagogiche (D.M. 270/04) |
Commissione |
Nome Commissario |
Qualifica |
MINEO ROBERTA |
Primo relatore |
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Parole chiave |
- Attaccamento
- fattori protettivi
- maltrattamento
- prevenzione
- vulnerabilità
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Data inizio appello |
2023-07-13 |
Disponibilità |
Accessibile via web (tutti i file della tesi sono accessibili) |
Riassunto analitico
La tesi comincia dall’approfondimento del quadro teorico di riferimento: nel primo capitolo si presenteranno le teorie di alcuni autori che hanno studiato la relazione tra il bambino o la bambina e i propri genitori. Si approfondirà quindi la teoria dell’attaccamento di Bowlby (1969) e le tipologie di legami di attaccamento, inoltre verrà presentata la teoria della base sicura di Mary Answorth (1967) e il concetto di sensibilità materna, questi elementi rappresentano infatti fattori protettivi nello sviluppo dei bambini e delle bambine. Si approfondirà inoltre teoria della sintonizzazione affettiva e la nascita dell’intersoggettività in Daniel Stern: l’autore si è interrogato su come avvenga la condivisione e comprensione di stati affettivi all’interno della relazione tra madre e bambino. Verrà presentato il modello ecologico dello sviluppo elaborato da Brofenbrenner: esso considera la crescita del bambino come la risultante di un vasto insieme di fattori raggruppabili in caratteristiche intrinseche del bambino e dei genitori in relazione a caratteristiche contestuali e sociali. Da questo modello deriva il concetto di genitorialità come costrutto multidimensionale e multideterminato influenzato da fattori contestuali, relazionali, intra e interpersonali. Si approfondirà inoltre come la teoria dell’apprendimento sociale di Albert Bandura e il concetto di autoefficacia sociale percepita influenzino la rappresentazione che i genitori hanno di sé stessi nel loro ruolo. Nel secondo capitolo si approfondirà il modello dell’Home visiting come strumento di prevenzione come proposto dell’Organizzazione Mondiale della sanità: la definizione di maltrattamento sui minori fornita dall'OMS e le possibili conseguenze; in seguito si esaminerà il concetto di fattore di rischio e fattore di protezione in quanto elementi che possono contribuire ad aumentare la vulnerabilità e fragilità o, viceversa, favorire la capacità di coping e resilienza di fronte ad eventi stressante o traumatici. Alla luce dei fattori di rischio e di protezione verranno presentati i modelli teorici di home visiting e i principali programmi internazionali come possibili interventi preventivi volti a contenere i fattori di rischio che possono influenzare lo sviluppo del bambino e della bambina e implementare i fattori di protezione. In particolare, si approfondiranno le ricerche svolte da David Olds negli Stati Uniti. Olds è Professore di pediatria, psichiatria e medicina preventiva nell’Università del Colorado e ha realizzato studi in tre differenti località; l’attendibilità del suo impianto teorico è stata verificata attraverso protocolli di ricerca svolti in differenti località e studi longitudinali che ne hanno dimostrato l’efficacia sul lungo periodo. Nel terzo capitolo verrà presentato il modello di home visiting proposto dall’OMS nella traduzione svolta dal Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (CISMAI) e si approfondiranno alcune ricerche – intervento svolte in Italia progettate da Enti Locali, Terzo Settore, Servizi Sanitari con il supporto scientifico delle Università. Verranno presentate: tre ricerche afferenti al modello relazionale di home visiting, volte a sostenere la relazione genitore bambino alla presenza di fattori di rischio quali la depressione materna e/o paterna perinatale e la genitorialità in adolescenza; e due ricerche – intervento di natura socioeducativa focalizzate rispettivamente sulla genitorialità nella migrazione e come contrasto alla povertà educativa. Infine, verranno esplorate le “Linee guida per l’attivazione di interventi di home visiting” elaborate dal CISMAI. Nell’ultimo capitolo si cercherà di confrontare quanto evidenziato dalle ricerche – intervento analizzando quali sono le buone prassi metodologiche che emergono da esse.
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Abstract
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File |
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