Riassunto analitico
L’osteoporosi è una patologia da sempre associata prevalentemente alla donna. Negli ultimi anni la letteratura ha evidenziato che, nonostante le donne siano più esposte all’osteoporosi, anche una grande percentuale della popolazione maschile dai 50 anni in su è affetta da questa patologia. Tuttavia, ancora oggi, i medici tendono a sottostimare questa malattia. Il problema di questa missdiagnosi è legato alle caratteristiche intrinseche dell’osteoporosi. Tale patologia, infatti, rimane a lungo silente sino alla comparsa delle complicazioni le quali riguardano prevalentemente le fratture che, soprattutto nella popolazione più anziana, sono legate ad un’elevata incidenza di comorbilità e ad un aumento della mortalità. La gestione di queste complicanze, inoltre, ha anche un impatto non trascurabile sull’impegno del sistema sanitario nazionale e sui costi della sanità pubblica. Questo studio si pone l’obiettivo di ampliare la letteratura già presente sull’argomento andando ad analizzare una coorte di pazienti di sesso maschile valutati per il metabolismo osseo in un centro endocrinologico accademico terziario e per confrontare la distribuzione di fattori di rischio, cause secondarie, anomalie di laboratorio, densità minerale ossea e trattamento alla prima valutazione tra pazienti fratturati e non fratturati. In conclusione, si è reso evidente che: • L'osteoporosi maschile si presenta con un alto tasso di fratture da fragilità alla prima visita (circa il 40%); • L'elevata prevalenza di comorbidità associate alla perdita ossea suggerisce che negli uomini prevalgano forme secondarie di osteoporosi, che dovrebbero essere attentamente studiate attraverso un'accurata anamnesi per identificare i pazienti ad alto rischio di frattura; • La maggior parte dei pazienti con fratture non è stata precedentemente valutata da un medico esperto in malattie ossee o adeguatamente trattata, suggerendo che la consapevolezza dell'osteoporosi maschile deve essere aumentata e rafforzata nell'ambito dell'assistenza sanitaria di base al fine di prevenire le fratture. Questa malattia rimane ancora trascurata e non affrontata.
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Abstract
Osteoporosis is a disease that has always been associated mainly with women. In recent years, the literature has shown that, although women are more exposed to osteoporosis, a large percentage of the male population aged 50 and over is also affected by this pathology. However, even today, doctors tend to underestimate this disease. The problem of the underdiagnosis and undertreatment is linked to the intrinsic characteristics of osteoporosis. This pathology, in fact, remains silent for a long time until the appearance of complications which mainly concern fractures which, especially in the older population, are linked to a high incidence of comorbidities and an increase in mortality. Furthermore, the management of these complications also has a strong impact on the commitment of the national health system and on public health costs.
This study aims to expand the literature already present on the subject by analyzing a cohort of male patients evaluated for bone metabolism in a tertiary academic endocrinological center and to compare the distribution of risk factors, secondary causes, laboratory abnormalities, bone mineral density, treatment at first evaluation between fractured and non-fractured patients.
In conclusion, it became clear that:
• Male osteoporosis presents with a high rate of fragility fractures at first visit (about 40%);
• The high prevalence of comorbidities associated to bone loss suggests that secondary forms of osteoporosis prevails in men, and they should be carefully investigated through an accurate anamnesis to identify patients at high risk of fracture;
• Most of fractured patients have not previously been evaluated by a clinician with expertise in bone diseases or properly treated, suggesting that awareness for male osteoporosis needs to be raised and reinforced in primary healthcare setting in order to prevent fractures. This disease remains still overlooked and unaddressed.
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