Riassunto analitico
Il presente elaborato nasce dalla convinzione che, di fronte al dilagare dei problemi ambientali causati dalla sconsideratezza dell’agire umano, la scuola possa ricoprire un ruolo fondamentale. Essa, infatti, attraverso l’educazione ambientale e alla sostenibilità, può fornire alle giovani generazioni le conoscenze, le competenze e la sensibilità necessarie per affrontare le attuali sfide ecologiche globali. A partire da queste considerazioni, si è realizzato un progetto didattico che potesse insegnare ai bambini di una IV primaria a lasciare “impronte” più leggere sulla Terra. Per farlo, si è utilizzato il concetto dell’impronta ecologica, che è stato ritenuto efficace sia dal punto di vista comunicativo che pedagogico per diversi motivi. Innanzitutto, avendo un significato metaforico, è più facilmente accessibile ai bambini; secondariamente, attraverso le sue analisi, permette di scoprire le conseguenze ecologiche implicite delle nostre azioni e dei nostri consumi e gli sprechi che si celano dietro alcuni comportamenti. Inoltre, tale argomento si presta a trattazioni interdisciplinari, coinvolgendo materie come la biologia, la matematica, la geografia, la storia e le scienze sociali. Così facendo, si sviluppa un modo di ragionare che include approcci scientifici, trasversali, relazionali e concreti e permette di porre gli studenti in situazioni di realtà, di promuovere capacità di analisi e di ricerca, di stimolare il problem solving. A questo tema, sono state affiancate le metodologie didattiche reputate più adeguate al contesto, quali lo storytelling, la discussione collettiva, la didattica laboratoriale e il cooperative learning. Lo scopo del percorso didattico era verificare se, analizzando insieme agli alunni la portata delle nostre azioni e le conseguenze dirette e indirette che provocano, i bambini acquisissero una maggiore sensibilità e una maggiore consapevolezza circa i comportamenti pro-ambientali.
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