Riassunto analitico
La figura del pedagogista mi ha da sempre affascinata per il suo ruolo poliedrico e la sua funzione formativa nei confronti dei gruppi educativi. Il percorso dei miei studi e la stesura di questa tesi nascono dall’esigenza di riflettere in particolare sul ruolo del coordinatore pedagogico, cercando di delineare un profilo di tale figura professionale come formatore dei gruppi di lavoro. Nel mio elaborato mi sono inizialmente soffermata sul profilo professionale del coordinatore pedagogico che è chiamato ad operare con coerenza e organicità per accogliere e rispondere alle situazioni organizzative ed emergenti nelle realtà educative, tratteggiandone un quadro storico, seppur recente, ed evidenziando il piano legislativo nazionale e regionale. Nel secondo capitolo, ho esaminato il tema della complessità educativa che si presta per dare forma all’azione educativa. Ho, in seguito, affrontato il tema della formazione come specifico di tutte le età della vita, come prospettiva dell’educazione permanente. L’idea centrale della tesi è sul ruolo del coordinatore pedagogico, con le sue funzioni, come risorsa per il gruppo educativo capace di far emergere i saperi e le pratiche implicite degli educatori e delle educatrici. Ho desiderato quindi approfondire il tema del gruppo educativo come Comunità di Pratica, immaginando un gruppo di apprendimento che condivide obiettivi, interessi, strategie. Nel terzo capitolo ho analizzato il ruolo del coordinatore come mediatore di riflessività a partire dalla cornice teorica legata all’analisi della pratica didattica, evidenziando il ruolo del professionista riflessivo come colui che deve saper gestire molte informazioni, guardare ed analizzare ogni situazione da diversi punti di vista ed avere a disposizione un repertorio di azioni da utilizzare in ogni situazione. Approfondendo il tema del coordinatore pedagogico come formatore e ricercatore al tempo stesso, ho voluto evidenziare alcuni strumenti a supporto della riflessività, utili al pratico, perciò anche al pedagogista, per analizzare la propria azione educativa. Nel quarto capitolo mi sono soffermata sull’esperienza del pedagogista nei servizi educativi del Comune di Reggio Emilia. Il ruolo del coordinatore pedagogico all’interno dell’istituzione nidi e scuole di Reggio Emilia ha una propria caratterizzazione che nasce, cresce e si sviluppa nel contesto storico e socioeconomico reggiano, grazie al Pedagogista Loris Malaguzzi che ha fortemente desiderato una équipe pedagogica come riferimento per le istituzioni educative. La risposta di questo impianto pedagogico fu fin dall’origine del Reggio Approach una idea culturale del bambino come competente a conoscere il mondo, un bambino non frammentato, con una visione lungimirante e molto attuale, dell’inserimento del progetto zero-sei attribuendo pari dignità sia al nido, sia alla scuola dell’infanzia, in un progetto pedagogico unitario ancora oggi riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. Mi sono occupata in seguito del tema della ricerca come tensione e strategia di pensiero, mettendo in luce le strategie che consentono al gruppo di lavoro, insieme al pedagogista, di realizzare la progettazione educativa, attraverso l’osservazione, la documentazione e la valutazione per dar corpo alla ricerca come strategia formativa e sintesi di qualità educativa.
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