Riassunto analitico
Introduzione: La presenza di malocclusioni rappresenta una condizione presente sin dall’antichità, tant’è che i primi tentativi documentati per risolvere tale problematica risalgono a migliaia di anni fa. Si tratta, comunque, di una condizione attualmente assai diffusa nella popolazione ma si è visto che la frequenza è aumentata nel corso degli anni. Dal punto di vista eziologico, le malocclusioni possono avere origine scheletrica, dentale o neuromuscolare. Si parla di eziologia multifattoriale in quanto può essere causata da fattori genetici e/o esogeni; tra questi abbiamo i fattori alimentari tra cui l’alimentazione sulla quale ci focalizzeremo. Per quanto concerne il rapporto tra alimentazione e malocclusione, i principali studi presenti in letteratura sono di tipo antropologico quindi condotti su crani secchi. Il primo autore che indagò la relazione tra questi due fattori fu l’ortodontista australiano Begg che esamino le abitudini alimentari degli aborigeni i quali costituivano un esempio di popolazione che potesse rispecchiare le abitudini alimentari delle popolazioni primitive. Oltre agli studi antropologici sono stati condotti studi su animali che hanno mostrato un rapporto positivo tra alimentazione fibrosa, usura dentale e crescita dei mascellari. In vivo sono stati condotti pochi studi: generalmente gli studi che vengono eseguiti sulla popolazione sono condotti tramite questionari. L’obiettivo dello studio è quello di mettere a punto un questionario alimentare, che attualmente non esiste, per indagare le abitudini alimentari dei pazienti pediatrici in termini di consistenza e frequenza. Materiali e Metodi: Gli alimenti sono stati suddivisi in 5 categorie di consistenza numerate da 0 a 4 seguendo la stessa logica delle categorie di consistenza messe a punto per il paziente disfagico, includendo però tutti quegli alimenti che venivano esclusi dalla dieta del paziente affetto da disfagia quindi gli alimenti solidi, duri e fibrosi. Risultati: E’ stato elaborato un questionario alimentari suddiviso secondo i pasti principali: tale questionario presenta una colonna a sinistra dove vengono indicati gli alimenti ed una colonna a destra dove viene richiesta di indicare la frequenza. Discussione: Le maggiori criticità nella stesura del questionario sono ascrivibili alla difficoltà di includere gli alimenti in categorie di consistenza oggettive inoltre occorrerebbe tener conto delle differenze culturali esistenti poiché si ripercuotono sulle abitudini alimentari. Conclusioni: L'importanza dell'alimentazione va oltre l'aspetto nutrizionale degli alimenti in quanto le proprietà reologiche degli alimenti potrebbero avere delle ripercussioni sull'apparato stomatognatico. Il questionario può essere uno strumento utile a livello anamnestico per indagare ulteriori fattori eziologici, oltre a quelli già noti, per indagare la possibile relazione con la malocclusione. Le prospettive per il futuro sono volte alla messa a punto di un sistema che possa suddividere tutti gli alimenti, quindi tenendo conto delle diverse abitudini alimentari tra le varie nazioni, in categorie oggettive in modo tale da poter usufruire di un questionario somministrabile ad un campione più ampio.
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