Riassunto analitico
La formazione di un legame covalente fra un target farmacologico ed un suo inibitore, non è generalmente un approccio auspicato nell’industria farmaceutica. I gruppi farmacofori reattivi sono infatti generalmente considerati a rischio di provocare effetti indesiderati in quanto possono reagire con diversi target. Eppure, nel corso degli anni, i farmaci covalenti hanno dimostrato la loro efficacia in varie patologie suggerendo la necessità di rivalutare questa classe di farmaci. Negli ultimi 10 anni sono stati approvati diversi farmaci appartenenti a questa classe, che si sono rivelati avere un impatto considerevole, soprattutto in ambiti come la “target therapy”. Questi composti derivano dalla struttura di inibitori reversibili a cui viene sostituito un gruppo funzionale che possa reagire in modo covalente con i residui dell’enzimatici (Targeted Covalent Inhibitors) con una selettività elevata per specifici bersagli. Nei capitoli successivi verranno esposti i vantaggi farmacologici dei farmaci covalenti; mettendo in evidenza come la tossicità dei TCI possa essere limitata, tramite innovazione nel drug design e andando successivamente a ottimizzare la struttura chimica del farmaco stesso.
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