Riassunto analitico
La mutazione V600E del gene BRAF è quella riscontrata più frequentemente nei tumori papillari della tiroide e non è mai presente nelle neoplasie benigne. Questa mutazione si associa ad una maggior capacità di invasione extratiroidea, ad una maggior incidenza di metastasi sia linfonodali che a distanza, e alla resistenza alla terapia con radioiodio. Quindi, l’analisi delle mutazioni del gene BRAF potrebbe essere usata come strumento diagnostico per differenziare un nodulo maligno da uno benigno, soprattutto per quelli con citologia indeterminata. Tuttavia non vi è concordanza tra gli studi sulla utilità della ricerca della mutazione come test di screening pre-operativo e sulle conseguenze cliniche di un risultato positivo. Questo studio si pone come obiettivo quello di investigare il ruolo della mutazione del gene BRAF come marker utile nel migliorare la capacità diagnostica dei tumori tiroidei e per ottimizzare il trattamento per ciascun paziente. Un secondo obiettivo è quello di esaminare la correlazione tra la presenza della mutazione ed il tipo di chirurgia eseguito, e se a ciò consegue un aumento della prevalenza dei rischi connessi con le procedure chirurgiche. Lo studio di tipo retrospettivo e osservazionale ha coinvolto una coorte di pazienti con noduli tiroidei che sono stati sottoposti alla procedura di ago aspirato eco-guidato e alla ricerca della mutazione del gene BRAF tra gennaio 2014 e novembre 2018 presso la Unità di Endocrinologia di Modena. La ricerca della mutazione è stata eseguita con la analisi di fusione ad alta risoluzione. Inoltre sono stati raccolti i dati clinici dei pazienti riguardo alla classificazione citologica dei noduli, al tipo istologico, al tipo di chirurgia eseguita e alla comparsa di effetti collaterali della chirurgia stessa. I nostri dati hanno dimostrato che l’analisi delle mutazioni di BRAF è stata eseguita più spesso nei noduli citologicamente indeterminati (73.3%). La mutazione di BRAF V600E è stata rilevata nel 2.5% dei campioni analizzati e i soggetti che presentavano la mutazione sono stati operati più frequentemente. La presenza della mutazione di BRAF V600E è stata associata in maniera statisticamente significativa ad un approccio chirurgico più aggressivo e ad una maggior incidenza di eventi chirurgici avversi, nonostante un’incidenza simile di metastasi linfonodali nei casi con la mutazione e in quelli senza. Infine, l’analisi della mutazione V600E del gene BRAF ha una specificità ed un valore predittivo positivo estremamente alto mentre la sensibilità ed il valore predittivo negativo sono bassi, sia considerando tutti i noduli che sono stati rimossi, sia considerando soltanto il gruppo dei TIR 3/3A/3B. Abbiamo concluso che la analisi della mutazione di BRAF da sola non è un marker molecolare adatto per migliorare la capacità di diagnosticare il cancro della tiroide nei noduli indeterminati, a causa della bassa sensibilità.
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Abstract
BRAF V600E mutation is the most frequent mutation in papillary thyroid cancer and it is never detected in benign nodules. BRAF V600E mutation in associated with extrathyroid invasion, higher incidence of lymph node metastasis and distant metastasis and resistance to radioiodine treatment. Thus, BRAF gene analysis could be used as a diagnostic tool to differentiate between benign and malignant nodules, especially for those with indeterminate citology. Nevertheless, there is no agreement about the usefulness of BRAF gene mutation analysis as a preoperative screening test and about the clinical consequences of a positive result. This study aims at investigate the role of BRAF mutation detection both as a marker to improve the diagnosis of thyroid cancer and in optimising the treatment for each patient. A secondary aim of the study is to examine the correlation between BRAF mutation identification and the type of surgery performed, and to assess whether it is associated with a higher prevalence of risk connected with surgical procedures.
This single-center, retrospective, observational study was performed on a cohort of subjects attending the Endocrinology Unit of Modena for nodular goiter. In particular, we considered data of subjects who underwent FNA from January 2014 to November 2018 and for whom the BRAF mutation analysis on wFNA was requested. High-Resolution melting analysis was performed on washing liquid of fine-needle aspiration biopsy to detect BRAF V600E mutation. Furthermore, we collected information about cytology classification of nodules, histology, and details about surgical treatment performed and surgical adverse events.
Our data demonstrate that BRAF mutation analysis was performed more often in cytologically indeterminate nodules (73.7%). BRAF V600E mutation was detected in 2.5% of the samples and mutant subjects underwent surgery more frequently. The presence of BRAF V600E was significantly associated with a more aggressive surgical approach and a higher incidence of surgical adverse events, in spite of the fact that a similar rate of lymph node metastasis was found in both groups. BRAF V600E analysis has an extremely high specificity and PPV, while sensitivity and NPV is low for both the total of removed nodules and the TIR 3/3A/3B subgroup. We concluded that BRAF V600E mutation analysis alone is not a suitable molecular marker to improve diagnosis of thyroid cancer in indeterminate nodules due to its low sensitivity.
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