Riassunto analitico
Il pemfigo è una malattia bollosa autoimmune della pelle.Questa patologia è causata dalla produzione di autoanticorpi (PVIgG) diretti contro i domini extracellulari delle proteine di adesione che compongono i desmosomi. Questo provoca la perdita dell’adesione tra i cheratinociti che prende il nome di acantolisi. A seconda degli antigeni colpiti, esistono diverse varianti di pemfigo: PVIgG contro la Dsg1 causano il pemfigo foliaceo mentre quelli anti-Dsg3 causano il pemfigo volgare. Oltre questi, sono stati identificati altri antigeni non-desmogleinici che possono essere coinvolti nella patogenesi della malattia. In particolare, abbiamo posto la nostra attenzione sulla Desmocollina3 (Dsc3) una proteina della famiglia delle caderine desmosomiali. In alcuni casi di pemfigo volgare, autoanticorpi anti-Dsc3 possono “amplificare” l’attività di quelli anti-Dsg. Inoltre, questa è in grado da sola di causare pemfigo, infatti gli autoanticorpi contro di essa possono indurre la perdita di adesione tra i cheratinociti epidermici. Sulla base di ciò, si è cercato di riprodurre in vivo un modello animale di pemfigo in cui il fenotipo della patologia viene causato o soltanto da anticorpi anti-Dsc3 oppure dalla combinazione di anticorpi anti-Dsg3 e anti-Dsc3. A tal fine sono state utilizzate proteine ricombinanti murine, ottenute attraverso il sistema di espressione basato sul Baculovirus e sulle cellule di insetto che sono state marcate con Istidina e poi purificate mediante cromatografia su colonna. Abbiamo immunizzato topi Dsg3-/- con rDsg3 in modo da sviluppare una risposta umorale contro la Dsg3 e topi WT con rDsc3 al fine di rompere la tolleranza nei confronti di questa proteina. In seguito, gli splenociti derivanti dai topi immunizzati con la Dsc3 sono stati trasferiti in topi immunodeficienti Rag2-/- i quali sviluppano il fenotipo tipico del pemfigo atipico. È stato poi creato un secondo modello animale Dsc3/Dsg3 attraverso il trasferimento della combinazione di splenociti derivanti da entrambi i topi immunizzati. Per valutare settimanalmente l’andamento della malattia in questi modelli murini, abbiamo utilizzato un PV score basato sull’ispezione visiva del fenotipo sviluppato dagli animali nel tempo e la perdita del peso corporeo, che riflette la presenza di lesioni orali.Abbiamo confermato istologicamente la presenza del distacco intraepidermico mediante l’osservazione della formazione della bolla con ematossilina-eosina. È stata anche valutata la presenza di autoanticorpi circolanti nel siero dei topi Rag2-/- riceventi mediante il test ELISA a 14, 28 e 63 giorni dopo il trasferimento degli splenociti, rilevando che continuano ad essere prodotti stabilmente nel modello animale. Per testare il modello creato sono stati trattati giornalmente i topi con il metilprednisolone (m-PSL), un cortisonico che viene usato per la cura del pemfigo, ed è stata valutata la loro risposta nel tempo.
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