Riassunto analitico
Introduzione: L’MIH (ipomineralizzazione dello smalto che interessa molari ed incisivi permanenti di pazienti già in giovane età) è un problema clinico attuale, che coinvolge il professionista, i pazienti ed i loro genitori. Spesso pone sfide di natura sintomatologica, diagnostica, terapeutica ed estetica. Scopo: Indagare quali siano le percezioni, le esperienze e i diversi approcci diagnostico-terapeutici nei confronti dell’MIH, degli odontoiatri che operano nelle province di Modena e Reggio Emilia. Inoltre si vogliono valutare eventuali differenze significative confrontando le risposte di pedodonzisti ed odontoiatri generici e tra i lavoratori in relazione all’anzianità professionale. Materiali e metodi: L’indagine è realizzata tramite un questionario, a cui rispondere in forma anonima, inviato con posta elettronica nell’aprile 2017 ai professionisti iscritti ad ANDI ed all’Albo degli Odontoiatri delle province di Modena e Reggio Emilia. Il questionario è stato creato nella sezione “Moduli” della cartella “Google Drive” all’interno del server Google; ed è stato realizzato prendendo come riferimento principale quello utilizzato da Kopperud e colleghi pubblicato su BMC Oral Health nel 2017. Le risposte inoltrate dai partecipanti sono state raccolte nella medesima cartella di Google Drive. Quindi i dati sono stati organizzati all’interno di un database Microsoft Excel 2013, dal quale si sono ottenuti i grafici. Risultati: I rispondenti sono per un 86% odontoiatri generici e per un 16% pedodonzisti; la fascia d’anzianità professionale più rappresentata è quella dai 21 ai 30 anni. Il primo caso mostra un molare affetto da lieve MIH, il 50% dei dentisti pediatrici e dei lavoratori da meno di 5 anni predilige una terapia con mousse di caseina, mentre gli odontoiatri generici (34%) ed i professionisti da oltre 30 anni (49%) scelgono la sigillatura in resina composita. Il secondo caso propone un molare con MIH severo, la maggioranza dei dentisti, indipendentemente dalla categoria d’appartenenza, lo tratterebbe con un diretto in composito; unica eccezione il 59% dei giovani odontoiatri che utilizzerebbero la mousse di caseina. Il terzo caso consiste in un incisivo centrale superiore con white spot vestibolare, per cui un 36% non prevede alcuna terapia. Soltanto un 42% dei pedodontisti e di chi si occupa della professione da massimo 5 anni sceglie la tecnica d’erosione-infiltrazione. Il quarto caso pone la scelta di un disegno di cavità e del successivo restauro in un molare con grave MIH; la soluzione prevalentemente indicata è la rimozione di tutto il tessuto affetto da ipomineralizzazione e restauro diretto in composito. I pedodontisti mostrano una filosofia più conservativa preferendo la cavità con una minima asportazione di tessuto. Il 96% afferma d’aver incontrato la patologia nei suoi pazienti; la prevalenza maggiore viene riscontrata dagli odontoiatri pediatrici. Riguardo l’eziologia, i risultati presentano una varietà d’opinioni; il fattore più indicato è la genetica. I dentisti ritengono che l’età adeguata per indagare la presenza di MIH nei pazienti sia tra i 5 e i 7 anni; inoltre l’amelogenesi imperfetta e la fluorosi sono le condizioni con cui la diagnosi differenziale risulta più complessa. Emerge anche che l’aspetto clinico più frequente della patologia è il colore giallo-marrone (65%). Infine, la durata del restauro è la problematica che la gran parte dei dentisti lamentano; mentre l’ipersensibilità viene percepita come una difficoltà dal 68% dei pedodontisti. Conclusioni: Emerge una discreta variabilità nelle scelte terapeutiche, con talvolta differenze evidenti confrontando le categorie di dentisti. Inoltre si rileva una mancanza di conoscenza per determinati aspetti e caratteristiche della patologia.
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