Riassunto analitico
Il processo di globalizzazione ha portato a grandi cambiamenti nel mondo odierno ed ha influenzato il modo in cui le persone vengono a contatto. In particolare, gli incontri tra individui provenienti da paesi e culture diverse è diventato di profondo interesse per studiosi di numerose discipline. Interessanti in questo contesto sono gli studi di Hofstede e Hall che hanno cercato di classificare le diverse culture e il modo in cui queste si rapportano con le altre, evidenziando caratteristiche specifiche di ognuna. Un’importante conseguenza della globalizzazione consiste nella riduzione delle distanze poiché il mondo sta diventando sempre più piccolo. Grazie a questo aspetto gli incontri internazionali ed interculturali sono più frequenti. La lingua utilizzata in queste situazioni è l’inglese. La progressiva diffusione dell’inglese ha suscitato un acceso dibattito a partire dagli anni ’80. In particolare, interessanti per questo studio sono le teorie di Kachru, Modiano, Berns e Cramer (le ultime due prendono in considerazione l’inglese che si è sviluppato nell’Unione Europea). Grazie alla sua esponenziale diffusione ed utilizzo, l’inglese è diventata una vera e propria lingua franca e serve come mezzo di comunicazione tra nativi e non nativi ma anche tra non nativi che comunicano tra di loro. Inoltre è interessante sottolineare che l’inglese è parlato da un elevato numero di non nativi, che usano questa lingua per la comunicazione interculturale, superando di gran lunga il numero dei nativi. L’inglese come lingua franca presenta particolari aspetti pragmatici e grammaticali che si possono ritrovare nelle comunicazioni interculturali. Infine, l’inglese come lingua franca si è sviluppato come lingua di contatto per i diversi paesi dell’Unione Europea al punto da sviluppare una variante propria chiamata Euro-English. Questa tesi si pone l’obiettivo di mostrare le caratteristiche principali dell’ELF e lo sviluppo delle teorie ad esso associate. Inoltre verranno prese in considerazione ed esaminate trenta interviste, svolte nell’arco di sei mesi, a studenti provenienti da tre paesi diversi dell’Unione Europea, ovvero Finlandia, Germania ed Italia, che si sono ritrovati presso l’università di Augsburg per svolgere il programma Erasmus. L’analisi di queste interviste si pone di verificare se le teorie di diversi accademici trovano conferma nella prassi quotidiana di giovani studenti.
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