Riassunto analitico
Antigone è il dramma sofocleo più riscritto e riadattato a partire dal XIX secolo, nonché uno dei testi più importanti della tradizione culturale occidentale. Tale tragedia risulta particolarmente affascinante e atta alla reinterpretazione in tempi e contesti diversi a motivo dei temi che affronta, quali l’eterno contrasto tra leggi divine e umane, il dispotismo e la ribellione al potere costituito. Essi risultano universali e, come tali, si prestano a molteplici interpretazioni. Scopo di questo studio è analizzare il modo in cui l’Antigone sofoclea è stata riadattato da quattro scrittori contemporanei afferenti a realtà culturali e geografiche distinte. Dopo un primo capitolo introduttivo, incentrato sulle caratteristiche del dramma classico e sulla sua intramontabile attualità, la tesi analizza le seguenti riscritture: The Island (rappresentata per la prima volta nel 1973 e pubblicata nel 1993), Tègònni: An African Antigone (rappresentata per la prima volta nel 1994 e pubblicata nel 1999), The Burial at Thebes (2004) e Antigone (2014). Il secondo capitolo si focalizza su The Island, opera teatrale scritta dal sudafricano bianco Athol Fugard, in collaborazione con gli attori neri John Kani e Winston Ntshona. Ambientata in una prigione del Sudafrica durante il regime dell’apartheid, essa mette in scena la vita di due detenuti di colore, umiliati quotidianamente a causa della loro razza. L’opera invita a riflettere sulla resistenza a regimi oppressivi, sull’importanza della libertà – intesa come fisica e mentale – e sul potere sovversivo e rivoluzionario della finzione teatrale. Il terzo capitolo si concentra sul testo di Femi Osofisan, Tègònni: An African Antigone, dramma ambientato in Nigeria alla fine del XIX secolo, durante il dominio coloniale britannico. Temi cruciali dell’opera non sono solo il colonialismo, il razzismo, la schiavitù e la discriminazione di genere, ma anche l’oppressione militare che ha continuato a flagellare la Nigeria contemporanea nonostante la dipartita dei colonizzatori europei. Il quarto capitolo si basa sull’analisi di The Burial at Thebes, riscrittura operata dal poeta irlandese Seamus Heaney. Da sempre coinvolto nella storia del territorio irlandese e amante dei classici, Heaney accetta di scrivere una propria versione di Antigone per riflettere sulla storia postcoloniale, sull’operato dell’amministrazione Bush e la decisione di invadere l’Iraq nel 2003. Il quinto capitolo esamina Antigone, opera teatrale molto recente, composta dal drammaturgo inglese Roy Williams. Quest’ultimo testo si discosta dalle opere analizzate precedentemente: esso è ambientato in un ghetto giamaicano dei giorni nostri e mette in scena i rischi e le problematiche derivate dalla vita nelle gang. La conclusione della tesi offre una riflessione sulla duttilità dei classici e sulla loro capacità di adattarsi a qualsiasi contesto culturale, storico-politico e geografico. Si riflette, altresì, sul tema del contro-discorso e su quanto esso possa essere applicato alle opere analizzate in questa sede. In ultimo, si esaminano le modifiche e le innovazioni che gli autori hanno apportato all’opera di Antigone, illuminandola di nuovi significati. Last but not least, l’appendice di questo elaborato contiene una traduzione dall’inglese all’italiano di Tègònni: An African Antigone (tableau 7).
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Abstract
Antigone is the most adapted Sophoclean tragedy from the XIX century, as well as one of the most important play of the Western cultural tradition. This fascinating tragedy has been reinterpreted in different times and contexts because of the issues it addresses, such as the eternal conflict between the divine and the State laws and the despotism and the rebellion to the ruling power. Besides being universal, these themes are open to multiple interpretations. The aim of this study is, indeed, to analyse the ways in which Antigone has been adapted by four contemporary writers from different cultural and geographical realities.
After the first, introductory chapter, concerning the features of the Sophoclean tragedy and its timeless character, this thesis analyses the following rewritings: The Island (first performed in 1973 and published in 1993), Tègònni: An African Antigone (first performed in 1994 and published in 1999), The Burial at Thebes (2004) and Antigone (2014).
The second chapter focuses on The Island, a play written by the white South African Athol Fugard, in cooperation with the black actors John Kani and Winston Ntshona. Set in a South African’s prison during the apartheid years, it represents the prison life of two black inmates, humiliated because of their race day after day. The play invites its audience to think about the resistance to oppressive regimes, the importance of freedom – understood as both bodily and mental – and the subversive and revolutionary power of theatrical fiction.
The third chapter deals with Femi Osofisan’s Tègònni: An African Antigone, a play set in Nigeria at the end of the XIX century, during the British colonial domination. The major themes of this play are not just colonialism, racism, slavery and gender discrimination, but also the military oppression that has continued to scourge contemporary Nigeria, despite the end of colonialism.
The fourth chapter analyses Seamus Heaney’s The Burial at Thebes. The Irish poet agreed to write a version of Antigone because of his deep involvement in Irish history and his love for classical texts: throughout his adaptation of the Sophoclean text, Heaney found a way to reflect on post-colonial history, as well as on the work of the Bush Administration and the latter’s decision to invade Iraq in 2003.
The fifth chapter examines Antigone, a very recent play, written by the English playwright Roy Williams. This last text differs profoundly from the plays previously discussed: it takes place in a contemporary Jamaican ghetto and shows the risks and issues which can result from a gangster life.
The conclusion of this thesis highlights the flexibility and elasticity of the Classics and their ability to adapt to any cultural, historical-political and geographical context. Then, it focuses on the theme of counter-discourse and how much it can be applied to the plays discussed in the present study. Thirdly, it discusses the innovations introduced to the Sophoclean Antigone, in order to give it a new meaning.
Last but not least, the appendix of this work offers a translation into Italian of a passage from Tègònni: An African Antigone (tableau 7).
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