Riassunto analitico
L’alluminio e le sue leghe vengono oggigiorno diffusamente impiegate in diversi settori grazie al buon compromesso di leggerezza, proprietà meccaniche, resistenza alla corrosione e costo non eccessivo dovuto allo sviluppo della sua metallurgia secondaria. In particolare le sue leghe a più alte prestazioni trovano grande impiego nei settori ingegneristici avanzati quali automotive, motorsport, areospaziale e militare. In questi ambiti risulta fondamentale la ricerca delle massime performance possibili ottenibili dal componente e conseguentemente dal materiale, fattore che apre sempre più spesso strada all’ingegneria delle superfici e dei ricoprimenti. Questa infatti consente l’ottimizzazione delle proprietà interfacciali in maniera più o meno indipendente dalla massimizzazione delle proprietà di bulk le quali spesso presentano requisiti diversi: tale combinazione permette una maggiore funzionalità complessiva del componente. Nelle leghe di alluminio uno dei trattamenti più frequenti risulta essere quello di anodizzazione, in particolare nella sua versione “dura”: questo permette la crescita di uno strato d’ossido protettivo duro e compatto che va a migliorare la resistenza alla corrosione e il comportamento in condizioni tribologiche del componente. Le leghe più performanti (per composizione e microstruttura), quindi quelle di maggiore interesse ingegneristico, risultano essere però le più critiche da sottoporre a questo trattamento facendo nascere complicazioni, difetti e basse prestazioni dell’ossido: sono quindi in continua ricerca, sia a livello industriale sia scientifico, possibili metodi di ottimizzazione di tale processo.
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