Riassunto analitico
L’immagine di Marca è un tema che si presta a numerose interpretazioni, la prima delle quali lo collega alle associazioni mentali alla marca, che ogni individuo si crea nella propria mente. È opportuno distinguere questo concetto da altri due che spesso vengono confusi con esso: si tratta di reputazione e identità di marca. In questa tesi è, dunque, interessante indagare come si sia evoluta l’immagine della marca nel corso del tempo ed in particolare il linguaggio visivo che dall’annuncio pubblicitario, attraverso la televisione finendo coi nuovi media ha subito importanti modificazioni di rilievo sociale. L’elaborato viene suddiviso in tre parti, ciascuna delle quali mira ad approfondire un elemento della comunicazione pubblicitaria per spiegare meglio l’evoluzione della trasmissione dell’immagine di marca: Prima Parte_ l’annuncio stampa: viene analizzato un manifesto come esempio illustrativo alla luce delle diverse teorie riguardanti il tema in questione; Seconda Parte_ un programma/ spot televisivo: si considera opportuno prendere in esame un caso di format televisivo per indagare il linguaggio ad esso associato; Terza Parte_ Web storytelling a casi campione per sottolineare l’ulteriore miglioramento della comunicazione della marca in seguito all’avvento dei nuovi media. In particolare ci si focalizza prima sul linguaggio visivo, poi su quello televisivo ed infine sul web storytelling, una più moderna versione dei primi due, che si è sviluppata di pari passo con l’avvento dei new media. Il linguaggio visivo , secondo quanto sosteneva Greimas , è scomponibile in due dimensioni: figurativa e plastica. Ne consegue che l’analisi di un messaggio visivo, come l’annuncio stampa nel nostro caso, si deve sviluppare per livelli, in modo da sottolineare le diverse caratteristiche e finalità comunicative. Il secondo step, invece, ruota prevalentemente intorno alla televisione e ci si riferisce ancora una volta a Codeluppi e alla sua analisi dell’avvicendamento di fasi evolutive della televisione in relazione ai diversi modelli culturali e comunicativi. Questo ci permette di continuare la nostra indagine sull’immagine, in questo caso televisiva, definita anche da McLuhan come “una rete a mosaico, una pulsazione di punti di luce e d’ombra proiettata allo spettatore, che si trova preso in una rete. Non esiste nient’altro che neppure si avvicini alla capacità di quell’immagine di avviluppare le percezioni umane.” In particolare, poi, si vuole puntualizzare l’opinione polemica di Giovanni Sartori che promuove il passaggio da “homo sapiens” a “homo videns”. La terza ed ultima parte della tesi è quella che completa il quadro grazie ad una finestra sui Nuovi Media. Ecco che ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di comunicare focalizzato quasi esclusivamente sull’immagine, o meglio su un flusso di immagini che è in continuo movimento. Come scrive Sassoon “l’arte e la pratica di sviluppare contenuti per la comunicazione di marca sulla rete, che abbiano profondità simbolica, valore narrativo e capacità di appellarsi all’immaginario del pubblico”, in altre parole quello che l’autore definisce “Web Storytelling”. Tutto ciò è davvero un miglioramento del linguaggio visivo o è semplicemente una reinvenzione di qualcosa già esistente che viene proposto in una veste nuova, ma resta portatore di valori e significati noti? Questo è il quesito a cui si cerca di rispondere nella fase finale della tesi proponendo diversi contributi teorici che aiutino a mettere un po’ di chiarezza in un panorama assai complesso, ma di certo ricco di potenzialità.
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