Riassunto analitico
Introduzione ed obiettivo Il κ index ha suscitato un interesse crescente come marcatore di sintesi intratecale di immunoglobuline nell'iter diagnostico della sclerosi multipla (SM). Diversi studi indicano il suo possibile ruolo prognostico in termini di attività di malattia e di peggioramento della disabilità, incluso il decadimento cognitivo. Tuttavia, la maggior parte degli studi, si concentra sulle fasi iniziali della malattia con periodi di follow-up a breve o medio termine. Lo scopo della tesi è quella di valutare il ruolo prognostico a lungo termine del κ index nella SM e la sua relazione con un noto marcatore prognostico liquorale nella SM, i neurofilamenti a catena leggera (NFL)
Metodi Per lo scopo e principale dello studio abbiamo reclutato pazienti sottoposti a puntura lombare diagnostica tra il 2007 e il 2011, i cui campioni di liquido cerebrospinale (LCR) e siero sono stati conservati a -80°C e che sono ancora in follow-up presso il centro SM di Baggiovara. Abbiamo misurato i NFL nel LCR e il κ index e abbiamo effettuato valutazioni cliniche multiple, tra cui quella cognitiva: EDSS, Multiple Sclerosis Severity Score (MSSS), 6-minute walking test, Timed-25-Foot Walk, 9-Hole-Peg Test e la batteria Brief International Cognitive Assessment (BICAMS). Sulla base dei dati della letteratura, sono stati stabiliti i cut-off per il κ index a 50 e 100 e il cut-off per i NfL nel LCR a 1000 pg/ml.
Risultati Cinquantacinque pazienti (31F, 25M; età media: 49 ± 10 anni) sono stati seguiti per una mediana di 14 anni (IQR: 12,5-15,5) dall’esordio. Non sono state rilevate differenze tra i pazienti con valori elevati o bassi di kappa-index, né per quanto riguarda la proporzione di pazienti che hanno raggiunto un EDSS di 3 (n=11) o 4 (n=6) o che hanno iniziato una terapia ad alta efficacia (HET) (n=23), né nel tempo per raggiungere questi traguardi. I punteggi delle valutazioni cliniche multiple effettuate non differiscono in modo significativo tra i gruppi e i valori del κ index non correlano con i punteggi clinici, né con il LCR NFL. D'altra parte, il LCR NFL elevato è associato a un'iniziazione precoce di una HET (p=0,04) e correla con il MSSS (rho: 0,4, p=0,002) e con l'EDSS al follow-up (rho: 0,37, p=0,005).
Conclusioni Il κ index non è associato ad esiti a lungo termine di disabilità, mentre livelli elevati di NfL nel LCR richiedono un utilizzo precoce di una terapia ad alta efficacia e sono associati a un decorso di malattia più grave, supportando l'ipotesi che il κ index possa prevedere il decorso della fase precoce della malattia, più dipendente dall'infiammazione, rispetto alle fasi successive, che dipendono maggiormente dai meccanismi patogenetici neurodegenerativi.
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