Riassunto analitico
ABSTRACT Introduzione: Alla diagnosi, solo il 10-20% dei tumori pancreatici è resecabile, mentre il 50% dei pazienti presenta una malattia già metastatica. La restante parte, circa il 30%, presenta una malattia localmente avanzata. Quest’ultima può essere a sua volta differenziata in “resecabile borderline” o “chiaramente non resecabile”. In merito alla malattia localmente avanzata “chiaramente non resecabile”, ancora oggi, rimane poco chiaro quale sia il trattamento ottimale. Uno studio autoptico su 76 pazienti con tumore del pancreas ha dimostrato che il 30% di questi è deceduto con sola malattia localmente avanzata senza evidenza di metastasi a distanza. Per selezionare questo sottogruppo è utile utilizzare la chemioterapia di induzione per poi procedere con la radioterapia stereotassica corporea. In uno studio di fase II recentemente pubblicato, LDR (Low-Dose Radiation Therapy) e chemioterapia sono stati utilizzati per la gestione di pazienti affetti da NSCLC precedentemente trattati con chemioterapia, non idonei alla terapia curativa, i risultati hanno indicato che l’uso di LDR per potenziare l’effetto della chemioterapia è tollerabile e fornisce un eccellente tasso di risposta, più elevato di quello atteso dalla sola chemioterapia. Scopo dello studio: L’obiettivo di questo studio è valutare la sicurezza e l’efficacia di questo trattamento. In particolare, l’obiettivo primario è valutare la sopravvivenza libera da progressione a un anno, mentre gli obiettivi secondari sono: controllo della malattia dopo quattro cicli di chemioterapia neoadiuvante in associazione a radioterapia a basse dosi, controllo locale dopo SBRT, valutazione della tossicità acuta e tardiva, della resecabilità dopo il trattamento neoadiuvante, della sopravvivenza globale e valutazione della qualità della vita mediante compilazione di questionari (EORTC QLQ-C30). Materiali e metodi: studio prospettico interventistico, non comparativo, monocentrico di fase 2, svolto presso l’Unità Operativa di Radioterapia Oncologica dell’AOU Policlinico di Modena, coinvolgendo tutti i pazienti rispondenti ai criteri di inclusione. Questo trattamento combina l’associazione di gemcitabina e un altro farmaco alla LDR 40 cGy b.i.d. (come chemiopotenziatore) somministrati in sequenza con radioterapia stereotassica corporea ipofrazionata su pazienti affetti da LAPC. I dati ottenuti dai 4i pazienti arruolati sono stati resi anonimi e inseriti in un database Excel, dopodiché su di essi sono state svolte le analisi per lo studio. Risultati: dallo studio, che è ancora in corso, è emerso che il trattamento è molto ben tollerato, con un basso tasso di tossicità ematologica acuta, gastrointestinale acuta e gastrointestinale tardiva. La radioterapia stereotassica garantisce un ottimo controllo locale della malattia. Conclusione: La combinazione di chemioterapia neoadiuvante con radioterapia a basse dosi, seguita da trattamento stereotassico, per pazienti con diagnosi di LAPC non resecabile, è risultato essere una opzione con buon profilo di sicurezza e di efficacia in termini di controllo locale. L’arruolamento è ancora in corso, è necessario quindi attendere il termine dell’accrual per confermare questi risultati e avere i dati sull’end point primario e gli end-point secondari di sopravvivenza.
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