Riassunto analitico
Di trauma oggi si parla ovunque. Dopo essere stato trascurato per anni, di nuovo al centro dell’attenzione, è il grande tema della sofferenza emotiva e mentale di questa epoca. Si parla di trauma incontrovertibile, in cui la stessa sopravvivenza fisica è stata messa in pericolo o di trauma cosiddetto “cumulativo”, in cui un susseguirsi di eventi dolorosi diventa traumatico. Oppure si passa al neglect, la trascuratezza, la freddezza e la deprivazione emotiva. Insomma, la serie di esperienze che vanno sotto il nome di “trauma piccolo” o “trauma dell’attaccamento”. Probabilmente tutti ci portiamo dietro qualcosa dall'infanzia, più o meno grave, più o meno grande, di cui possiamo essere consapevoli o meno. Ciò di cui spesso non siamo consapevoli è che ci portiamo dietro anche segni di traumi che appartengono a generazioni passate, ed arrivano a noi spesso tramite sintomi fisici che noi non riusciamo a decifrare. Emerge l'importanza di lavorare su se stessi per conoscerci al meglio, e nel fare questo lavoro è fondamentale partire dalla proprie radici, dalla propria famiglia e genitori per comprendere meglio ciò che noi siamo e cosa ci portiamo dietro. Del trauma diventa importante quindi il lavoro che si fa su di esso, la sua elaborazione e la sua trasformazione
|